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- Poste, riduzioni solo in accordo con Comuni
«La riduzione del servizio postale decisa unilateralmente da Poste italiane in alcuni comuni del Bellunese è inaccettabile». Il deputato Roger De Menech, punta il dito contro l’amministratore delegato di Poste Italiane, Francesco Caio: «Con l’Intergruppo Parlamentare per lo Sviluppo della Montagna», ricorda De Menech, «abbiamo più volte sollecitato il gruppo Poste a operare in accordo con le direttive europee». Inoltre, c’è una delibera dell’Agcom del 26 giugno 2014 che regola il servizio nelle zone rurali, montane e nelle isole minori, individuando criteri precisi per la parità di accesso al servizio postale da parte di tutti i cittadini. «Oltre alle regole», dice De Menech, «c’è poi il buon senso. Visto che il servizio postale, nelle zone montane incide direttamente sulla vita di migliaia di persone, in particolare anziani, eventuali tagli o riduzioni del servizio devono essere concordate con gli enti locali. Saltare i comuni ed evitare il confronto con i sindaci è profondamente sbagliato». Il deputato bellunese interesserà nuovamente della vicenda l’Intergruppo parlamentare sulla montagna per «far rispettare le regole al gruppo Poste Italiane. C’è un interesse generale che va salvaguardato». L’Unione europea, con una direttiva del 2008 riconosce come “le reti postali rurali, in particolare nelle regioni montuose e insulari, svolgono un ruolo importante al fine di integrare gli operatori economici nell’economia nazionale/globale, e al fine di mantenere la coesione sociale e salvaguardare l’occupazione”. La medesima direttiva riconosce che: “i punti di accesso ai servizi postali nelle regioni rurali e remote possono inoltre costituire un’importante rete infrastrutturale ai fini dell’accesso universale ai nuovi servizi di comunicazione elettronica; gli Stati membri dovrebbero adottare le misure regolamentari appropriate, per garantire che l’accessibilità ai servizi postali continui a soddisfare le esigenze degli utenti, garantendo, se del caso, un numero minimo di servizi allo stesso punto di accesso e, in particolare, una densità appropriata dei punti di accesso ai servizi postali nelle regioni rurali e remote”. #poste #chiusure #ufficipostali #riduzioni #comuni
- Bilancio bocciato: giunta Zaia allo sfascio
VENEZIA “La maggioranza è ormai allo sfascio e Zaia non ha più nemmeno i numeri per far approvare il bilancio: o risolve la questione politica che si è aperta all’interno della sua maggioranza o si deve dimettere, perché il Veneto non può permettersi di buttare via mesi solo per motivi elettoralistici”. Il vicepresidente della IV commissione regionale Graziano Azzalin ed il consigliere Mauro Bortoli commentano così la bocciatura di oggi pomeriggio al bilancio regionale, dopo che già questa mattina era stato affossato dalla III commissione. I 19 voti a favore voti di Pdl e Lega,, non sono infatti bastati, visto che ai no di Pd, Udc e Futuro Popolare si sono aggiunte le astensioni dell’ex Lega Furlanetto, di Gerolimetto di Forza Italia e di Tesserin dell’Ncd. “In ballo – sottolineano i due consiglieri Pd – questioni importanti come il taglio dei fondi per la pesca da 26 a 8 milioni e quelli per la bonifica da 5 a 1. Non dunque, aspetti propagandistici o politici, ma scelte dirimenti per settori importanti del nostro Veneto”. “Se il collega Fasoli ha parlato di funerale della Giunta Zaia – aggiungono Azzalin e Bortoli – mi auguro che in questa danza macabra non venga trascinata l’intera macchina amministrativa, perché di questo il Veneto non ha certo bisogno. Importantissimo, certo, che presidente della Regione Veneto si occupi di commentare in tempo reale ogni comunicato delle forze dell’ordine, furto o rapina che sia e di prendere carta e penna per scrivere con mano ferma che non è un ubriacone, ma se si occupasse anche di governare e di fare il proprio lavoro, invece che di pensare a quello degli altri, non sarebbe affatto male. In un momento di difficoltà dovrebbe pensare più ai veneti e meno a Toscani. Resta da capire se sta davvero pensando ad un altro mandato da governatore o non si stia già costruendo un futuro da opinionista televisivo” #Azzalin #Bortoli
- Comitato regioni: Nomina europea per Marco Dus
Il consigliere Pd di Vittorio Veneto nella delegazione Anci a Bruxelles Un altro veneto del Pd a Bruxelles. Marco Dus, consigliere comunale di Vittorio Veneto e membro dell’assemblea nazionale del Partito Democratico, è stato nominato all’interno della delegazione ANCI presso il Comitato delle Regioni a Bruxelles. Il Comitato è l’unica assemblea politica che dà voce agli enti locali e regionali nel processo di elaborazione delle politiche e della legislazione dell’Unione Europea. [download id=”2″]«Mi impegnerò per far sentire più forte la voce dei cittadini», afferma Dus, «specie oggi in un’Europa sempre più sotto la luce dei riflettori e al centro di critiche. La cooperazione tra i livelli europeo, nazionale, regionale e locale sono indispensabili per costruire un’Unione sempre più stretta e solidale tra i popoli d’Europa e per affrontare le sfide della globalizzazione. Dobbiamo cominciare a immaginare una nuova Europa in grado di osare un programma federale con un forte sostegno della cittadinanza, per avvicinare le istituzioni alle persone». #anci #comitatoregioni #Europa #marcodus
- Perché eleggere subito Mattarella?
QUIRINALE De Menech: «Fare presto per evitare blocco Parlamento» «Dobbiamo eleggere presto il presidente della Repubblica per evitare un pericoloso blocco istituzionale. Fermare i lavori del Parlamento per giorni o peggio settimane non farebbe che danneggiare l’inizio della ripresa economica». Lo afferma il segretario regionale veneto del Partito democratico, Roger De Menech. «Il nome offerto dal Pd rappresenta una garanzia istituzionale, riconoscibile da gran parte delle forze politiche oggi presenti in Parlamento», aggiunge De Menech che invita soprattutto i rappresentanti regionali dei partiti alleati del Pd al governo «a valutare nel merito la candidatura di Mattarella». #presidentedellarepubblica #mattarella #DeMenech #capodellostato #elezione
- Ruzzante, PD: Solidarietà e sostegno ai sindaci della Saccisica preoccupati per il futuro dell'
Piero Ruzzante, PD: “Desidero esprimere il mio totale sostegno all’iniziativa dei sindaci di Piove di Sacco, Arzergrande, Codevigo, Legnaro, Polverara, Pontelongo e Sant’Angelo che in una lettera indirizzata al Governatore Zaia, all’Assessore Regionale alla Sanità Coletto e ai vertici dell’Usl 16, hanno espresso le loro più che motivate preoccupazioni riguardo al futuro dell’Ospedale “Immacolata Concezione” di Piove che tra accorpamenti di reparti, carenza di personale, mancanza di investimenti, vive tempi decisamente difficili a discapito di centinaia di migliaia di cittadini e utenti del territorio”. “Un grido di aiuto – tra l’altro espresso con modalità assolutamente civili – al fine di aprire un confronto per garantire la piena funzionalità dell’ospedale di Piove di Sacco, cui pesano certe scelte assolutamente incomprensibili da parte della Regione e la mancanza di una vera e propria strategia in grado di dare risposte complessive all’intero territorio veneto. Per esempio, è chiaramente significativo che dopo l’entrata in funzione del nuovo Polo Ospedaliero di Schiavonia (un’opera che per essere appena stata realizzata presenta già tantissime criticità a partire dalla mancanza di collegamenti viari) si sia registrato un incremento degli accessi all’Ospedale di Piove, dovuto proprio alle carenze del nuovo ospedale della Bassa. A onor di logica, sarebbe dovuto avvenire il contrario e il fatto che ciò non sia successo è la prova provata che in Regione sono state commesse delle valutazioni sbagliate o semplicemente dei grossolani errori o peggio (come le inchieste della magistratura stanno ogni giorno dimostrando a riguardo di altre opere). Resta incomprensibile come davanti a tutto ciò, ossia ad un aumento degli accessi all’ospedale di Piove, la Regione Veneto, reagisca con accorpamenti di reparti e non garantendo il personale necessario a farli funzionare. Il che equivale a dire: “prima la Regione fa i danni e poi si impegna a peggiorarli”. Un qualcosa di intollerabile cui giustamente i 7 sindaci hanno deciso di reagire”. Piero Ruzzante, consigliere regionale PD #PieroRuzzante #Ruzzante #Sanità
- «Nonostante l’ostruzionismo della Lega, riusciamo a dare maggiori poteri alle Regioni» @RogerDeMenec
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- Le ferrovie sono la vergogna di Zaia
TRASPORTI De Menech: Regione succube di Trenitalia «Il sistema ferroviario regionale è al collasso ed è la vergogna di Zaia». E’ l’accusa del segretario regionale del Pd, Roger De Menech, dopo l’ennesima cancellazione di un treno da Venezia, che ha fatto perdere la coincidenza a centinaia di pendolari diretti a Vittorio Veneto e Belluno. #Trasporti #Zaia #trenitalia #ferrovie #regionali
- INCHIESTA AUTOSTRADA DEL MARE. PIGOZZO: “DA UN ANNO E MEZZO CHIEDEVAMO SOSPENSIONE, GRAVI RESPONSABI
“Solo ora, di fronte all’indagine che coinvolge sei dirigenti della Regione, Zaia decide di sospendere il progetto dell’Autostrada del Mare. Ma cosa ha fatto in tutti questi anni da presidente per impedire che scoppiasse questa vicenda? Quali controlli e verifiche ha svolto sull’operato dei dirigenti regionali? E, soprattutto, perché non ha voluto imporre molto prima uno stop a quest’opera sulla quale erano già palesi le ombre e che da un anno e mezzo il Pd chiedeva di fermare?” Questa la presa di posizione di Bruno Pigozzo, consigliere regionale del PD e vice presidente della Commissione Infrastrutture. “Ancora nell’agosto 2013 ho presentato assieme al mio gruppo un’interrogazione nella quale ritenevamo necessario rinviare il bando di gara ed attendere l’esito dell’inchiesta giudiziaria in corso sul Mose e sui grandi lavori pubblici in Veneto. Il progetto preliminare della via del mare infatti è stato presentato dalla società ‘Adria Infrastrutture’ di Claudia Minutillo e dal Consorzio Vie del Mare di Piergiorgio Baita, proprio i due imprenditori finiti in carcere per presunta fronte fiscale e costituzione di fondi neri”. “E invece Zaia ha fatto spallucce ai ripetuti richiami, non si è degnato di dare risposte e si è trincerato nel silenzio. Fino ad oggi, a scandalo esploso. Sono dunque evidenti le gravi responsabilità del presidente che non può in alcuna maniera scaricare colpe sul passato, di cui peraltro è sempre stato protagonista. E’ a questo punto doveroso – conclude Pigozzo – che Zaia venga in aula per riferire sulla situazione e rispondere, punto su punto, alle nostre legittime e altrettanto doverose domande”.
- Riforme, l’autonomia possibile e realizzabile
Primi frutti del lavoro tra segreteria regionale e il ministro Boschi La contrapposizione tra il populismo di chi sbandiera l’autonomia e la concretezza di chi lavora per ottenere risultati reali a favore di cittadini e imprese è stata smascherata in Parlamento. Sulla riforma del Titolo V della Costituzione, il Pd ha deciso di riscrivere l’articolo 117 per fare chiarezza sulla divisione delle competenze tra stato e regioni; negli ultimi tredici anni la mancanza di chiarezza ha portato a centinaia di ricorsi e costose cause. Con l’articolo 116 invece aumentano le materie delegabili alle Regioni che ne hanno merito, cioè quelle con i bilanci in ordine. Della riforma sono stati protagonisti la segreteria regionale e tutti i deputati e senatori del Veneto. «Nonostante l’ostruzionismo della Lega, riusciamo a dare maggiori poteri alle Regioni», afferma il segretario veneto Roger De Menech. «In otto anni di governo, La Lega ha ottenuto zero risultati, noi in pochi mesi variamo una riforma che elimina il costoso contenzioso tra Regioni e Stato e amplia l’area dell’autonomia regionale. La volontà autonomista del Pd si misura sui provvedimenti concreti perché, come diceva De Gasperi, l’autonomia va praticata giorno per giorno, non sbandierata». Grazie alle modifiche vengono incluse tra le materie delegabili elencate nell’articolo 117 della Costituzione le politiche attive del lavoro istruzione e formazione professionale. La riforma è in corso di esame della Camera dei deputati che ha approvato uno specifico emendamento concordato la settimana scorsa dal segretario De Menech con il ministro Boschi. «Considerata la situazione politica nazionale», commenta De Menech, «con caparbia, pazienza e coesione abbiamo ottenuto il miglior risultato possibile». La nuova formulazione degli articoli 116 e 117 apre ulteriori spazi di autonomia responsabile per le Regioni. Una volta approvata la riforma, l’iniziativa passerà nelle mani delle Regioni. «Mi auguro che il Veneto, dopo venti anni di inconcludenti scontri con lo Stato, sappia cogliere le opportunità e chieda un confronto serio con il governo». Già con la precedente riforma del Titolo V della Costituzione era possibile per le Regioni contrattare maggiori deleghe su specifiche materie. Un’opportunità che né Galan né Zaia, hanno mai voluto cogliere. «Se i problemi li avessero affrontati e risolti», chiosa il segretario «probabilmente imprese e cittadini veneti sarebbero stati contenti facendo mancare a Galan prima e a Zaia poi importanti leve di consenso». Con il centrosinistra alla guida della Regione, assicura De Menech, «avvieremo immediatamente un confronto con il governo e siamo certi di ottenere maggiori spazi di autonomia rispetto a quelli ottenuti dalla Lega». Ecco come cambiano gli articoli 116 e 117 della Costituzione Download #autonomia #Costituzione #Riforme #titolov
- Il Gruppo Pd fa il punto su cinque anni di “opposizione governante” e di vacuità di Zaia
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- Zaia ha paura delle donne
DOPPIA PREFERENZA DI GENERE Salmaso: la Lega ha paura e non vuole le donne in Consiglio Il gioco degli inganni è stato scoperto. La Lega e parte del resto della maggioranza non vuole il rinnovamento del consiglio regionale con l’applicazione dei principi della democrazia paritaria. L’assenza non assenza è un atto di umiliazione della democrazia e di denigrazione delle istituzioni. Nell’atto di essere presenti in aula e di darsi per assenti da parte di molti membri della maggioranza c’è tutto il disprezzo politico nei confronti delle donne. Con questo atteggiamento si è detto chiaramente che l’opportunità offerta dal Pd non era nemmeno degna di essere considerata. I consiglieri della Lega e di Forza Italia hanno espresso palesemente la misoginia che in tutti questi anni è rimasta latente in ogni provvedimento preso da una politica che evidenzia come il problema sia solo maschile. C’è mancanza di cultura, di rispetto e di sensibilità che si riflette nei provvedimenti sulle risorse disponibili. Non a caso, la maggioranza ha tagliato la gran parte dei fondi del welfare destinati ad agevolare il lavoro e la partecipazione alla vita pubblica delle donne. E’ questo il filo conduttore della politica di Zaia. Raffaela Salmaso Portavoce regionale donne democratiche del Veneto #lega #Donne #Zaia #leggeelettorale #doppiapreferenza #genere #salmaso








