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Patto per la casa
e per l'abitare in Veneto

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Casa, cittadini e comunità: un Patto regionale per l'Abitare

 

LE CINQUE PROPOSTE DEL PARTITO DEMOCRATICO DEL VENETO

 

Secondo i dati ANCE (dic. 2024) in Italia 650mila famiglie aspettano un alloggio pubblico, mentre un terzo delle famiglie in affitto spende per l'abitazione il 40% del reddito. Nel nostro Paese oltre 21 milioni di persone vivono nelle città metropolitane e oltre 2 milioni di famiglie vogliono cambiare casa.

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Il settore abitativo in Italia si trova ad affrontare una serie di difficoltà strutturali che minano la qualità della vita delle persone e ostacolano lo sviluppo socioeconomico del paese. A livello socioeconomico, il 40% delle famiglie italiane è costretto a spendere più del 40% del proprio reddito per l'affitto, con punte che arrivano al 50% per le famiglie a basso reddito. Il Veneto non differisce purtroppo dal quadro nazionale. Lo stock abitativo in regione ammonta infatti a 2,660 milioni di abitazioni di cui 584mila non occupate e dei 2,046 milioni di abitazioni occupate da famiglie residenti il 79% è detenuto in proprietà, il 15,8% in affitto e il 5,3% in usufrutto, uso gratuito e altro titolo. E sono oltre 5000 le persone che vivono senza dimora in Veneto. Inoltre a fronte di 49.000 alloggi pubblici in Veneto, ne servirebbero almeno altri 20.000.

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Le proposte sulla casa del PD Veneto, lontane da politiche di puro sostegno assistenziale, pongono al centro la persona con le sue necessità, le sue fragilità, le sue aspirazioni, oltre a considerare quello della casa un diritto costituzionale. La casa accessibile oggi diventa un fattore di attrattività e di qualità della vita!

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  1. NASCITA DI UNA NUOVA AGENZIA REGIONALE PER LA CASA E PER L’ABITARE

Si propone la creazione di un’Agenzia Regionale per la Casa e per l’Abitare, una nuova realtà regionale di diritto pubblico non economico, dotata di autonomia organizzativa, patrimoniale, finanziaria, contabile e tecnica che sappia integrare le capacità operative con politiche innovative della gestione e della promozione dell’incontro tra domanda e offerta, nonché coordinare le fasi operative delle Aziende Territoriali per l’Edilizia Residenziale pubblica del Veneto, rendendole efficienti per un miglioramento continuo delle politiche pubbliche sulla casa e l’abitare , in sinergia con le altre amministrazioni operanti sul territorio, primi fra tutti gli enti locali. È necessario mettere in campo anche strumenti innovativi capaci di intercettare le migliori opportunità economiche e politiche che vengono sviluppate in Italia ed in Europa (e.g. programmi UE Horizon, Urban). In generale serve attivare una politica che innovi rispetto agli strumenti di intervento per produrre offerta e recupero di immobili, che sappia mobilitare soggetti pubblici e privati (Fondazioni, SGR, cooperative ecc.) e che sappia favorire l’adozione di soluzioni innovative quali ad esempio cohousing e housing sociale.

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2. NUOVI FONDI E FINANZIAMENTI PER LA RIQUALIFICAZIONE E LA RIGENERAZIONE URBANA

È strategico reperire strumenti e risorse, e a partire dal 2025 lo stanziamento di € 100.0000.000 per i prossimi 5 anni, per un piano casa pluriennale di edilizia residenziale pubblica (ERP), avviando piani di costruzione di nuovi alloggi popolari e recuperando gli immobili inutilizzati (pubblici e privati), con la partecipazione attiva delle amministrazioni locali e delle 7 Ater provinciali, destinando risorse certe alla neonata Agenzia Regionale per la Casa e l’Abitare. Serve la definizione dei livelli essenziali del servizio abitativo e adottare una normativa quadro - per la parti di competenza regionale - sull’edilizia residenziale pubblica e sociale che preveda criteri di determinazione dei canoni fondati su una effettiva sostenibilità da parte della platea cui è destinata e una legge nazionale per una riforma degli enti gestori. Va poi ricordato che la Conferenza delle Regioni sta sollecitando il Governo sul pieno utilizzo da parte dei 1,6 miliardi concessi dall’Europa per interventi di efficientamento energetico dei quartieri di edilizia pubblica.

 

3. CREAZIONE DI ADEGUATE PROTEZIONI PER GLI INQUILINI E I PICCOLI PROPRIETARI

Fondo regionale per l'affitto: creare un nuovo fondo regionale per l’affitto, che vada ad alimentare e sostenere parallelamente quello istituito al livello nazionale. Un’identica azione di integrazione serve per l’attivazione di un Fondo contro la morosità incolpevole. Anche attraverso il ripristino e la rimodulazione dei fondi che vadano a sostegno dei nuclei familiari a basso reddito, introducendo misure straordinarie di accompagnamento al pagamento dei canoni di locazione in caso di particolari difficoltà economiche o sopravvenuta disoccupazione. Di più, è necessario introdurre un canone regionale calmierato per tramite di serio rilancio del sistema di affitti sociali, al fine di contrastare gli aumenti speculativi dei canoni di locazione, attraverso la gestione ed il controllo diretto del pubblico, anche in caso di compartecipazione pubblico-privato. Infine è necessario promuovere, di concerto con gli enti locali e attori del privato sociale, politiche di accompagnamento all’abitare. Si tratta di una questione centrale che permette anche di evitare l’insorgenza di un peggioramento sociale delle famiglie con difficoltà. Anche in città di media dimensione come in Veneto.

Occorre anche risolvere l’annosa questione dell’IMU imputata agli alloggi sfitti, spesso perché non assegnabili a causa delle condizioni strutturali degli stessi, che sta mettendo in seria difficoltà i già limitati bilanci delle Ater provinciali.

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4. LOTTA CONTRO GLI SFRATTI E TUTELA DEGLI INQUILINI E DEI PROPRIETARI

Lotta contro gli sfratti e tutela degli inquilini: serve promuovere patti metropolitani per sospendere temporaneamente gli sfratti per morosità e finita locazione in presenza di difficoltà economica e in situazioni di vulnerabilità sociale (famiglie monoparentali, anziani, persone con disabilità, ecc.), al fine di consentire l’adozione, da parte delle amministrazioni di prossimità, di provvedimenti che consentano il passaggio di casa in casa. Misure in materia di graduazione di sfratti ed incentivi e agevolazione alla rinegoziazione dei canoni di locazione abitativi mediante incentivi fiscali, nonché l’introduzione di norme, anche procedurali, che prevedano esplicitamente la rinegoziazione. È altresì importante, tramite la neonata Agenzia regionale e politiche di concerto con gli enti locali di sostegno ad agenzie sociali territoriali mettere in campo garanzie a tutela dei piccoli proprietari. 

 

5. PATTO MULTISETTORIALE PER LA PERSONA

Il progresso individuale, professionale, comunitario, a qualsiasi età, è essenziale in una società in continua trasformazione. Questo passa anche da un alloggio stabile, decorso e a un prezzo giusto. Dobbiamo infatti essere attrattivi sia verso i lavoratori che si spostano da una parte all’altra delle nostre città italiane sia verso i neoassunti, basti pensare alla quesitone dei tanti vincitori di concorso pubblico che non possono permettersi una casa nelle nostre città per gli alti costi delle locazioni, o ai giovani più in generale. Per questo prevediamo l’introduzione di due misure: la prima di natura fiscale, finalizzata a supportare fiscalmente le assunzioni delle persone che necessitano di trasferirsi per motivi di lavoro in Veneto (Irap calmierata), e una misura strutturale, volta a favorire la realizzazione di alloggi destinati ai dipendenti da parte delle imprese, attraverso la concessione di aree dismesse e la semplificazione delle procedure autorizzative regionali. Senza ulteriore consumo di suolo. Le assegnazioni dovranno poi seguire nuovi parametri dettati dal vero stato di bisogno familiare (anche mononucleare). Infine, in un’ottica di attrattività e valorizzazione del settore universitario e sostegno al diritto allo studio è necessario promuovere un piano regionale per alloggi studenteschi, con riqualificazione di immobili pubblici, housing sociale, sostegno agli investimenti di attori privati e progetti di coabitazione intergenerazionale.

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