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Veneto in forte ritardo sulle vaccinazioni

Possamai: “Zaia non scarichi ogni responsabilità sulle case farmaceutiche”

“Prima di avventurarsi in trattative per improbabili acquisti e lamentarsi per la carenza di vaccini, Zaia pensi a garantire le somministrazioni in base alle dosi che ha già. Secondo i dati dell’Istituto superiore della Sanità pubblicati dal Sole 24 Ore, il Veneto è fermo al 68,3%, al di sotto della media nazionale, 70,8% e in undicesima posizione, ben distante ad esempio dal 92,6% della piccola Valle d’Aosta ma anche da Toscana e Campania. E il report costantemente aggiornato sul sito del Governo ‘certifica’ il ritardo. Come mai le operazioni procedono così a rilento?”. La domanda arriva dai consiglieri regionali del PD Veneto con il presidente Giacomo Possamai e i colleghi Anna Maria Bigon, Vanessa Camani, Jonatan Montanariello, Andrea Zanoni e Francesca Zottis, commentando le tabelle apparse oggi sul Sole 24Ore.

“Siamo d’accordo con Zaia: l’unico modo per uscire dalla pandemia è vaccinare in fretta il maggior numero di persone possibile e come lui siamo preoccupati per i gravi ritardi nelle consegne da parte delle case farmaceutiche. Questa però non può essere una scusante per le proprie mancanze: ci sono Regioni molto avanti e altre drammaticamente indietro. Ad oggi risulta che quasi un terzo delle dosi, il 30%, sia ancora nei frigoriferi, per quanto riguarda Astra Zeneca i numeri sono molto più elevati. Probabilmente dire che avere 21 piani regionali con regole e tempistiche diverse non è la scelta migliore, non è un reato. Ieri il dottor Flor ha annunciato l’arrivo entro il 31 marzo di 610mila dosi tra Pfizer, Moderna e Astra Zeneca: ci auguriamo che all’incremento delle forniture faccia seguito un incremento ancora più sostenuto delle vaccinazioni. Con i numeri del contagio tornati pericolosamente a salire, non ci sono alternative”.

Qui il report delle vaccinazioni a livello nazionale e regionale.

Questi invece i dati esposti dal Sole 24 Ore

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