top of page

VACCINI, Giunta allo sbando tra vax, no-vax e no so

Conflitto di poteri tra assessori e dirigente sanitario. Zaia incapace di prendere decisioni che valgano per tutti subisce la linea di Salvini

«Chi comanda in Regione Veneto? Chi prende le decisioni? Qual è la linea pubblica per garantire la salute dei cittadini, in particolare su un tema come i vaccini?». Domande legittime quelle del segretario regionale del Partito Democratico, Alessandro Bisato, sconcertato dai resoconti della stampa di questi giorni: «È in atto un violento conflitto di potere tra chi è titolare delle funzioni politiche e le strutture tecniche e dirigenziali che dovrebbero supportare ed eseguire le decisioni della giunta», dice sbigottito Bisato. «Da un lato gli assessori Donazzan e Coletto, fermamente pro vaccini sconfessano Domenico Mantoan, autore del famigerato decreto per la moratoria di due anni nella presentazione dei certificati. Dall’altro lo stesso Mantoan che fa capire di aver agito su mandato del presidente Zaia. Infine lo stesso Zaia dimostra tutte le sue doti di leadership alimentando il conflitto tra giunta e direzione sanitaria e infine è costretto a un’imbarazzante inversione a U che ha ingenerato ancora più confusione di quanta non ce ne fosse. Se almeno si confrontassero tra loro, i cittadini e le scuole saprebbero se devono rispettare le indicazioni dell’assessore alla sanità, quelle del suo dirigente o quelle del presidente».

Intanto ieri, ricorda Bisato «Salvini ha conferma la linea no vax di Zaia. Nel giorno di riapertura delle scuole in Veneto con migliaia di famiglie che affidano alle istituzioni scolastiche i propri figli e vogliono certezze in primo luogo sulla sicurezza sanitaria, la Lega continua a giocare sulla salute dei bambini. Le ridicole manipolazioni di Salvini sugli interessi delle aziende farmaceutiche si sommano al tentativo di Zaia di sottrarre il Veneto agli obblighi vaccinali imposti dal buon senso prima ancora che dalla legge». Il quadro finale, conclude il segretario veneto, «restituisce una improbabile e irresponsabile classe politica, capace solo di inseguire il primo alito di vento si agiti nell’opinione pubblica, del tutto incurante delle conseguenze delle proprie azioni contro il bene comune».

bottom of page