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PD, servono due miliardi per garantire il diritto alla casa


“Un nuovo piano nazionale per il diritto alla casa”. Lo chiede il Partito Democratico che a Mestre ha presentato oggi le proprie proposte riunendo sindaci, amministratori locali ed esperti del settore.


All’Auditorium, M9 – Museo del’900, sono state presentate una serie di priorità che costituiscono un programma di svolta sulle questioni dell’abitare partendo dalla necessità di investire nuovamente sull’edilizia residenziale pubblica e sociale, passando dalla scelta della rigenerazione urbana, dal bisogno di mettere mano con urgenza ad una regolamentazione del fenomeno degli 'affitti brevi', per arrivare alla risposta di cui necessitano le studentesse e gli studenti italiani.


"Oggi presentiamo il piano nazionale sulla casa del Partito Democratico dopo quattro mesi di ascolto e dopo un lavoro che vuole rimettere al centro il diritto fondamentale all'abitare. Sono tante le nostre proposte, a partire dal reintrodurre il fondo per l'affitto che il Governo ha cancellato mettendo con le spalle al muro milioni di famiglie in difficoltà. Un fondo che andrebbe triplicato fino a un miliardo", ha detto la segretaria nazionale del PD, Elly Schlein. "Ci vorrebbe un ministero specifico sulla casa perché è un tema centrale. L'emergenza abitativa è reale in tutto il paese, soprattutto nelle grandi città. Proponiamo una regolazione degli affitti brevi, perché in troppe città questo fenomeno sta aumentando il prezzo degli affitti a livelli che diventano inaccessibili per le persone, e naturalmente proponiamo grandi investimenti sulle case popolari e sull'edilizia scolastica. Sono tutti punti fondamentali per un piano della casa che manca da troppo tempo, dall'epoca di Fanfani e per il Partito Democratico è una priorità".


"Il nostro Paese ha uno stock di edilizia residenziale pubblica che vale un terzo di quello europeo e investimenti in politiche abitative nove volte meno della media europea. Con la destra, purtroppo, si sono fatti passi indietro rispetto a quanto fatto in anni passati: penso all'azzeramento del fondo affitti e di quello sulla morosità incolpevole che non sono stati rifinanziati". Lo ha detto Antonio Misiani, responsabile economia del Pd.


"Aver scelto Venezia per questa iniziativa nazionale è un bel segnale di attenzione verso questo territorio e verso questa città per cui la casa è un tema dirimente". Ha rimarcato Andrea Martella, segretario regionale del Pd.


Cosa prevede il piano del Pd? Servono due miliardi, abbondanti, per l’edilizia pubblica. Poi un miliardo all’anno, da qui al 2031, servirebbe a ristrutturare le case popolari. Per riqualificarle, dato che oggi 90mila alloggi sono vuoti, perché inservibili, in palazzoni fatiscenti, mentre 650mila famiglie sono in graduatoria. Un altro miliardo andrebbe al fondo contro il caro affitti, che il governo Meloni non ha rifinanziato (erano 300 milioni). Il fondo serve ad aiutare le famiglie che non hanno i requisiti per la casa popolare, ma non riescono comunque a fronteggiare il costo di un affitto. Altri 200 milioni sarebbero destinati a nuovi studentati, anche per andare incontro ai ragazzi che protestano in tenda. Più un fondo per i fuori sede, 20 milioni nel 2024. Anche qui, si parte da dati sconfortanti: secondo Eurostudent, il 68% degli studenti italiani vive con mamma e papà, la media europea è del 34%. Partirebbe poi un censimento degli immobili inutilizzati dello Stato, a cominciare dalle immancabili caserme, di cui si parla da decenni.


Scarica il documento con le proposte del PD

Galleria fotografica dell'evento (in aggiornamento)



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