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Manildo: «Un grande Piano Casa per garantire alloggio a giovani, coppie e lavoratori»

Il candidato del centrosinistra: «La casa è un diritto, non un lusso. Serve una svolta, con investimenti veri e scelte coraggiose»

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«Benissimo che Giorgia Meloni dal palco del Meeting di Comunione e Liberazione abbia annunciato un piano casa, anche se dopo tre anni di governo si dovrebbe essere ai fatti, non alle promesse. Ma la premier dovrebbe chiedersi cosa fanno le regioni amministrate dal suo partito. In Veneto, oggi, trovare casa è diventato un ostacolo quasi insormontabile per troppe persone: giovani, coppie, lavoratori, famiglie. Tra affitti sempre più alti, alloggi pubblici indisponibili e costi insostenibili, siamo di fronte a un blocco che penalizza l’accesso ai diritti fondamentali e compromette il futuro del nostro territorio. Se trovare casa è troppo difficile, vivere e restare in Veneto diventa impossibile. Ed è anche così che una Regione invecchia, perde energie e non riesce ad attrarre o trattenere talenti. Per questo mettiamo al centro della nostra proposta un grande Piano Casa regionale, con risorse vere e scelte concrete».


Con queste parole Giovanni Manildo, candidato presidente del Veneto per la coalizione di centrosinistra, presenta la proposta di un grande Piano Casa per rispondere a quella che definisce 'una delle emergenze sociali più gravi del nostro tempo'.


I dati sono chiari: in Veneto ci sono 7.486 alloggi ATER sfitti, oltre il 20% del totale, mentre più di 10.000 famiglie aventi diritto sono in attesa di un tetto. Eppure la Regione – denuncia Manildo – non ha stanziato un solo euro per recuperarli. «È inaccettabile. Abbiamo un patrimonio pubblico inutilizzato che decade nell’abbandono mentre migliaia di persone sono senza casa. Quando Zaia si insediò, gli alloggi sfitti erano un terzo di quelli attuali: questo è il risultato di anni di inerzia. Gli annunci non bastano più. Servono fatti, che fin qui non abbiamo visto né al livello nazionale né regionale. Una richiesta già avanzata da tempo e invano dalle opposizioni, e in particolar modo dal PD, e confermata come prioritaria nelle Primarie delle Idee».


Il Piano Casa che Manildo propone si articola su cinque fronti: «La nascita di un’Agenzia regionale per la casa, che coordini tutte le politiche abitative, intercetti fondi nazionali ed europei, promuova nuove soluzioni come cohousing e housing sociale. Un piano straordinario da 100 milioni l’anno per cinque anni, per costruire nuovi alloggi e recuperare quelli inutilizzati. Un sistema di protezione per inquilini e piccoli proprietari, con affitti calmierati e fondi contro la morosità incolpevole. Accordi con i Comuni per prevenire gli sfratti e tutelare le famiglie in difficoltà. E poi un grande impegno per studenti e lavoratori, con incentivi alle imprese che costruiscono alloggi per i propri dipendenti, piani di housing giovanile e nuove residenze per il diritto allo studio».


«La casa non è un lusso: è un diritto, è sicurezza, è dignità – conclude Manildo –. E senza un tetto stabile, nessuno può costruire il proprio futuro. Se i veneti sceglieranno il cambiamento, la casa sarà una delle grandi priorità del nostro governo».

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