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Green Pass, PD: Mattiello indegna. Si scusi o si dimetta


La reazione al post della neo consigliera leghista: “Si scusi o lasci”

Chiara Luisetto, esponente della segreteria regionale del PD e Segretaria prov. di Vicenza commenta il post rilanciato dalla neo consigliera comunale di Vicenza, Franca Mattiello in cui si paragona il Green Pass all’istituzione ai certificati anagrafici imposti dal regime nazista.

«Una amministratrice che si vanti di questo titolo deve sapere quanto le proprie parole rappresentino i cittadini della comunità che si ha l’onore di guidare. Con queste dichiarazioni l’esponente della Lega dimostra tutto il proprio estremismo e la reiterata mancanza di rispetto per una città medagliata e frutto di una storia di Resistenza contro la barbarie nazifascista. Non può sedere né in questo né in altri luoghi dove prima di tutto si deve conoscere la storia e avere consapevolezza dei rischi di un presente gravato dalla pandemia».

«Manca inoltre del tutto il vincolo di rappresentanza. Gli stessi sondaggi indicano che anche tra gli elettori della Lega il Green Pass è visto con enorme favore quale mezzo per consentire e rafforzare la ripresa economica dopo oltre sedici lunghi mesi di recessione dovuta all’emergenza sanitaria», continua Luisetto. «Il post ripreso e rilanciato da Mattiello è fortemente irrispettoso di chi è morto di Covid, dei negozi, bar e ristoranti, alberghi costretti a chiudere e delle migliaia di persone che hanno perso il lavoro a causa della pandemia. Non rispetta la città in cui siede né i cittadini che dovrebbe rappresentare. Chieda scusa e ritiri affermazioni fuori luogo, se non né in grado lasci il proprio posto ad altri e impari che cosa significa servire una comunità con sobrietà ed equilibrio».

Il paragone utilizzato, chiude l’esponente del Partito democratico, «è semplicemente increscioso perché tocca uno di quei fatti della storia recente europea che rappresentano un’onta per l’intera umanità ed è un argomento da trattare con estrema attenzione. Mi auguro che il sindaco di Vicenza e l’intera amministrazione comunale non lascino impunita la disinvoltura della neo consigliera».

Sulla vicenda sono intervenuti anche l’eurodeputata Alessandra Moretti, il deputato Diego Zardini e il capogruppo in consiglio regionale Giacomo Possamai.

«In una delle regioni più colpite dal covid e che ha pagato un prezzo altissimo di morti, il post negazionista rilanciato da Franca Mattiello è un oltraggio alle vittime oltre che alle decine di migliaia di professionisti che nelle istituzioni e nella sanità hanno speso l’ultimo anno e mezzo per salvare vite e aiutare le persone in difficoltà», afferma Moretti. «Chi nega l’evidenza della pandemia e ostacola gli strumenti per affrontarla e superarla non è degno di ricoprire un ruolo pubblico. Associare il green pass alle schedature naziste è ridicolo e mostruoso insieme. Luca Zaia, in quanto principale esponente della Lega nel Veneto, dovrebbe intervenire e imporre le dimissioni da qualsiasi carica pubblica di Franca Mattiello».

«È legittimo avere un’opinione critica sull’uso del green pass quale strumento di prevenzione e tutela della salute dei cittadini in particolare dei più fragili», aggiunge Zardini. «Legittimo è anche protestare se si è in disaccordo con le misure decise dal Governo, anche se è più discutibile se tali critiche arrivano da esponenti politici di forze politiche che stanno al governo e hanno ministri seduti in Consiglio dei ministri che votano a favore delle suddette misure. Ciò che però è intollerabile sono le affermazioni come quelle viste sui profili social della consigliera leghista veneta, Franca Mattiello, che paragona il green pass al certificato di purezza della razza che il nazismo, come il fascismo, chiedeva a chi voleva accedere ai pubblici uffici. È del tutto evidente che il delirio ha solo fini di propaganda, ma forse la consigliera non si rende conto del danno che produce nello svilire uno strumento del tutto legittimo sul piano costituzionale, che serve per tutelare la salute di tutti, a partire dai soggetti fragili che per ragioni di salute pregresse non possono vaccinarsi. È ora di smetterla di strizzare l’occhio a complottisti vari, No Vax. Ci salveremo dalla pandemia e risolleveremo l’economia solo quando ci sarà l’immunità di gregge e il green pass su questo ha un ruolo strategico».

«Paragonare il green pass al certificato di razza ariana istituito da Hitler è semplicemente assurdo. E’ molto semplice: chi fa simili paragoni non dovrebbe stare nelle istituzioni». Così Giacomo Possamai, capogruppo del PD Veneto.

«Basterebbe leggere un libro di storia per capire cosa significava avere o meno quel certificato: davvero vietare l’accesso a determinati luoghi per tutelare la salute pubblica o spedire la gente nei lager sono due cose minimamente confrontabili? Purtroppo non si tratta di un episodio isolato: avere dei dubbi su un provvedimento ed esprimerli è legittimo, fortunatamente siamo in democrazia, ma certe affermazioni sono semplicemente fuori dal mondo. Nell’universo dei ‘no pass’ ormai si legge di tutto senza il minimo pudore, è però ben più grave però se chi fa queste affermazioni siede in un’assemblea rappresentativa. Come è grave delegittimare il ruolo della stampa, accusandola tra le righe di montare il dramma della pandemia come nelle peggiori teorie cospirazioniste».

Finora, conclude il capogruppo, la posizione nazionale della Lega sui green pass è stata piuttosto «ambigua e ondivaga, ma sono certo che dichiarazioni del genere siano intollerabili anche per loro. Cosa ne pensano quindi il presidente Zaia e il sindaco Rucco, impegnati da un anno e mezzo sul fronte dell’emergenza Covid? Mi auguro quindi che prendano le distanze e siano conseguenti. Il Consiglio Comunale nella giornata di oggi deve votare sulla surroga del consigliere Busin facendo entrare Franca Mattiello: ma davvero al Sindaco va bene avere in maggioranza una persona che insulta in questo modo il lavoro dei medici e delle istituzioni da un lato e dei giornalisti dall’altro?».

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