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PD Veneto: «I comuni montani al collasso»

Seconda tappa della campagna ‘Pagano i cittadini’ a Pieve di Cadore (BL) e Rotzo(VI)




Prosegue la campagna del Partito Democratico Veneto ‘Pagano i cittadini! Tagli ai Comuni’, dedicata a raccontare gli effetti concreti delle scelte del Governo Meloni sui bilanci degli enti locali. La seconda tappa si concentra sui comuni montani, luoghi simbolo delle difficoltà che gli amministratori locali stanno affrontando, attraverso i casi di Pieve di Cadore (BL) e Rotzo (VI).


«Ogni giorno da quando abbiamo avviato la nostra campagna riceviamo segnalazioni da amministratori locali che lanciano un grido di dolore – dichiara Andrea Martella, segretario regionale del PD Veneto –. Non si tratta solo di numeri, ma di realtà in cui poche migliaia di euro possono fare la differenza tra offrire o meno servizi essenziali. Una situazione già difficile viene resa insostenibile da tagli nazionali che complessivamente toglieranno 1,4 miliardi di euro agli enti locali veneti nei prossimi anni».


Nei comuni montani, piccoli per popolazione ma spesso chiamati a gestire vasti territori con grandi responsabilità, l’incertezza dei bilanci rende impossibile una programmazione efficace. A Pieve di Cadore (BL), con i suoi 3.500 abitanti, la sindaca Sindi Manushi sottolinea: «Nel 2024 abbiamo già subìto un taglio di 23.000 euro, mentre attendiamo con ansia di conoscere l’entità del prossimo. Ogni anno trasferiamo allo Stato quasi 800.000 euro di IMU tramite il Fondo di Solidarietà: una cifra che ci lascia con bilanci al limite. Ora, con i nuovi tagli, rischiamo di dover aumentare le tariffe per servizi come piscina comunale e stadio del ghiaccio, o introdurre costi dove prima erano gratuiti, come l’uso di sale e locali pubblici».


A Rotzo (VI), comune di soli 680 abitanti, la situazione è altrettanto drammatica. «Già nel 2023 abbiamo subito un taglio di 26.000 euro – racconta il sindaco Lucio Spagnolo – e per il 2024 non riusciamo ancora a fare previsioni, con il decreto per il nuovo taglio atteso entro il 30 gennaio. Intanto, non possiamo pianificare il trasporto scolastico, che costa 40.000 euro l’anno, e siamo costretti a soluzioni temporanee per chiudere i bilanci. Anche un taglio di poche migliaia di euro rischia di compromettere i servizi più basilari. L’anno scorso, per risparmiare 4.000 euro, abbiamo spento l’impianto elettrico del comune dalle mezzanotte alle cinque del mattino. Ora dobbiamo valutare se rifarlo».


Martella conclude: «I tagli del Governo non lasciano scampo ai nostri comuni montani, che svolgono un ruolo fondamentale per la tutela del territorio e la coesione delle comunità. È inaccettabile che gli amministratori siano costretti a scegliere tra quali servizi tagliare per far quadrare i conti. Con questa campagna vogliamo denunciare le scelte devastanti del Governo e richiamare l’attenzione sulla necessità di un cambio di rotta».


La campagna del PD Veneto continuerà a monitorare la situazione e a dare voce ai territori, portando avanti la battaglia per restituire dignità e risorse ai comuni veneti.


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