Mezzi vecchi, ritardi e cancellazioni, stazioni abbandonate. La ferrovia Verona-Rovigo lavora al minimo della potenzialità ed è tutt’altro che attrattiva per chi ha bisogno di un mezzo di trasporto veloce, efficiente e sicuro. Il deputato veronese Diego Zardini, con i colleghi Giulia Narduolo e Diego Crivellari ha per questo depositato un’interrogazione al ministro Delrio per sapere quali siano, se esistono, i programmi d’investimento e miglioramento della linea. Zardini ha chiesto inoltre di conoscere i programmi di recupero delle aree degradate dopo l’abbandono o la chiusura delle piccole stazioni ferroviarie e se il Ministero delle infrastrutture intende verificare la sicurezza della linea attraverso l’Agenzia nazionale per la sicurezza. “La linea ferrata percorre un territorio importante della regione”, ricordano i deputati veneti. “Attraversa tutto il Veneto meridionale collegando cittadine molto popolose. Sulla tratta viaggiano mezzi vecchi con tempi di percorrenza lunghi e i pendolari spesso lamentano di viaggiare su di ‘un carro bestiame’ a causa dell’unico vagone di cui è composto il convoglio”. Il servizio ferroviario sulla tratta Verona-Rovigo – lunga 96,6 chilometri – è svolto dalla società Sistemi Territoriali S.p.a. di proprietà della Regione Veneto.”I mezzi utilizzati sono tutti a nafta”, sottolinea Zardini, “in quanto l’elettrificazione tra Isola della Scala e Cerea e tra Legnago e Rovigo non è mai stata completata. Inoltre la mancanza di un biglietto unico integrato gomma-ferro riduce l’attrattività del servizio”. A raccogliere per prima le giustificate lagnanze dei pendolari è stata il sindaco di Legnago, Clara Scapin. La segnalazione del sindaco è stata trasmessa ai deputati veneti del Pd che, su iniziativa di Zardini, hanno firmato l’interrogazione al ministro Delrio. Oltre al primo firmatario Zardini, infatti, l’atto ispettivo è stato sottoscritto dai colleghi Diego Crivellari e Giulia Narduolo.
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