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Zaia “l’ambientalista” distrugge i parchi veneti

Addio alle aree protette regionali, domani Zaia approva la legge che le dimezza. Cacciatori e cavatori fanno festa

Conservazione dell’ambiente, valorizzazione dell’agricoltura, turismo eco sostenibile, riduzione dell’inquinamento. Ecco cosa sacrifica Zaia per dare un contentino elettorale ai cacciatori vicini all’assessore Berlato. Con la scusa di una invasione di cinghiali, il consiglio regionale sta per varare una legge che riduce le zone protette dei parchi naturali del Veneto. Il ridimensionamento delle aree consentirà l’ingresso dei cacciatori in oltre la metà delle zone oggi interdette all’attività venatoria. Parallelamente, sempre attraverso la legge finanziaria, arriva un regalo ai cavatori. Se venisse approvata la legge sparirebbe il vincolo massimo del 3 per cento di superficie agricola scavabile per ogni comune. In assenza di un piano cave che non è stato rinnovato dal 1982, la maggioranza di Zaia offre ai cavatori altri benefici sostanziali: nessuna necessità di rispettare la distanza dalle abitazioni, possibilità di ampliamento fino a mezzo milione di metri cubi di ghiaia e aumento dei limiti di ampliamento dal 30 al 50 per cento del volume scavato. «Per fortuna Zaia è ambientalista», sottolinea il consigliere del Partito democratico Graziano Azzalin, «e quindi i parchi naturali sono solo dimezzati». Il primo parco a vedere ridotte le aree protette sarà quello dei Colli Euganei che subirà un taglio del 90 per cento, di fatto sarà una cancellazione. Subito a seguire toccherà agli altri. Domani sarà depositato un emendamento per cancellare il Parco della Lessinia e la maggioranza sta già lavorando per un provvedimento sulla stessa falsariga per il Parco del Sile e, probabilmente, uno per ciascuna delle aree naturali protette del Veneto. Del tutto incapace di valorizzare un’autentica ricchezza dei nostri territori, la Regione ha deciso di demolire le aree protette per favorire un manipolo di cacciatori iscritti al partito di Berlato. In questo modo a rimetterci, oltre all’ambiente naturale, saranno le migliaia di operatori turistici, i ricercatori e quanti credono che l’ambiente sia uno dei principali asset dell’economia globale. Ecco cosa resterà del Parco dei Colli Euganei con l’approvazione della legge regionale (in verde scuro le zone che rimarranno protette rispetto a oggi)

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