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Vajont, Martella: «La responsabilità dell’uomo non è una variabile indipendente»

Sulla diga la commemorazione per il 60° del disastro


«Oggi ricorrono 60 anni da una delle più gravi catastrofi che hanno colpito il nostro Paese: la frana del monte Toc e la successiva inondazione che distrusse i paesi e le comunità di Longarone, Erto, Casso e Castellavazzo che la notte del 9 ottobre 1963 uccise 1.910 persone. Il Presidente Mattarella con la sua presenza lo ha ricordato a tutti noi con parole sagge e di grande carica emotiva. La responsabilità dell'uomo non è una variabile indipendente. Abbiamo il dovere di prenderci cura del nostro territorio e di farlo tutelandolo e preservandolo anche nell'interesse delle future generazioni. Per questo oggi abbiamo tutti il dovere di ricordare ciò che accadde». Lo afferma il segretario regionale del Partito Democratico, Andrea Martella al termine della cerimonia di commemorazione sulla diga del Vajont a cui ha partecipato.


«Dopo le parole odierne del Presidente Mattarella», prosegue il segretario regionale, «è necessario che il governo con un proprio provvedimento definisca definitivamente il territorio bellunese quale sede degli archivi processuali, inseriti da giugno nel registro internazionale del programma UNESCO Memory of the World».

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