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Siccità, Martella: «Gestione regionale improvvisata»

Il segretario del Partito Democratico del Veneto: «Servono strategia e interventi»


«Smog alle stelle d'inverno, siccità record d'estate: ogni stagione ha le sue croci. Ma se ogni anno, in modo crescente, si ripete questo copione, significa che un vuoto di intervento esiste e che non possono esserci sempre delle scusanti da scaricare altrove. Se è vero che determinati fenomeni sono globali, e che il negazionismo climatico va messo definitivamente agli archivi, è anche indiscutibile che spetta a tutti arginarli o almeno non trovarsi impreparati. E se la Regione ha il compito di tutelare il proprio territorio, non è concepibile che puntualmente la risposta alle emergenze sia quella di rifugiarsi all'ombra dell'aiuto di Stato».


La presa di posizione, a commento dell'emergenza idrica in atto, è del segretario del PD Veneto, Andrea Martella.


«É da anni, non da ieri, che la carenza idrica si fa sentire. La situazione dei nostri fiumi, in primis il Po, è drammatica, in un crescendo che oggi ci mette di fronte ad un picco che non si registrava da decenni. I rischi economici per l'agricoltura stanno diventando elevatissimi e la carenza di acqua rischia anche di moltiplicare una crisi energetica già in atto con il caro bollette. La cosa grave», secondo il segretario, «è l'essere arrivati, dopo anni di segnali evidenti, globali, a questa gestione territoriale improvvisata. E il motivo è chiaramente legato all'assenza di programmazione e di investimenti per interventi che vanno dai nuovi invasi alla lotta contro gli sprechi e le perdite degli acquedotti, fino ad un piano per l’irrigazione regionale con tecniche innovative e alle campagne informative rivolte ai cittadini».


«I fenomeni», aggiunge Martella, «non possono essere solo descritti. Non serve più monitorare la situazione e attendere. Al contrario, è necessario agire subito contro questa emergenza, facendo scelte che guardino oltre il razionamento e la stagione estiva. Ci vuole la volontà politica di affrontare direttamente i problemi: tanto nel caso dell'emergenza smog quanto sul fronte della siccità. É indispensabile una strategia, da mettere in atto attraverso un tavolo istituzionale che veda la presenza di tutte le forze economiche e sociali, a partire dal mondo agricolo, che si ritrova in grave sofferenza. Senza attendere con le mani in mano un salvataggio da Roma».

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