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Scandalo fondi sociale: Zaia doveva controllare

“E’ sempre colpa di qualcun altro, Zaia sembra essere atterrato da Marte e in Consiglio regionale ne abbiamo avuto la riprova, con l’ennesima pantomima. Mi chiedo con che faccia possa candidarsi ancora a guidare la Regione”. Duro attacco al presidente protepore uscente da parte di Graziano Azzalin dopo la seduta straordinaria sullo scandalo dei prestiti agevolati alle cooperative serviti, tra l’altro, a realizzare una birreria con un finanziamento di 3,4 milioni anziché una fattoria riservata ai disabili. “E’ vergognoso svegliarsi adesso accusando altri. Dopo non essersi accorto da vicepresidente dei traffici loschi di Galan e da governatore di quello che combinava il suo assessore alle Infrastrutture Chisso, la storia si ripete – attacca ancora Azzalin. La Regione e in primis Zaia avevano il dovere di vigilare e non l’hanno fatto, siamo noi a chiedere chiarezza e non il contrario, anche se le cose sono già chiare così. Zaia non è stato in grado neanche di esercitare una funzione di controllo permettendo nuovamennte lo spreco di migliaia di euro di risorse pubbliche, utilizzate per distribuire soldi agli amici”. “Cinque anni di nulla assoluto – chiude il candidato del Pd – con una maggioranza  incapace di approvare un solo Piano di indirizzo, con l’eccezione del Piano dei rifiuti che ha avuto il via libera in extremis grazie all’opposizione governante del Pd, che ha sopperito alla fuga dall’aula dei consiglieri di centrodestra, garantendo il numero legale. La legislatura si chiude nel modo peggiore, ma non poteva essere altrimenti. Per il nostro Veneto è davvero arrivato il momento di voltare pagina”.

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