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Pianificazione urbanistica in Veneto è fatta per i cementificatori

Zanoni (PD): “Veneto al primo posto per consumo di suolo e dopo 17 anni stiamo ancora aspettando l’Osservatorio della pianificazione territoriale e urbanistica”

“A breve l’attesa per la nascita dell’Osservatorio della pianificazione territoriale e urbanistica diventerà maggiorenne, mentre il Veneto continua a essere al primo posto in Italia nell’incremento di consumo del suolo. Quando si deciderà la Giunta a realizzare quanto previsto dalla legge ‘Norme per il governo del territorio e in materia di paesaggio’ approvata ormai il 23 aprile 2004”? A sollecitare la Regione è Andrea Zanoni, consigliere del Partito Democratico che ha anche depositato un’interrogazione rivolta all’assessore Cristiano Corazzari.

“Quella delle leggi incompiute sembra diventata un’abitudine. Un’inefficienza che però porta con sé delle conseguenze e che dovrebbe spingere chi governa il Veneto a intervenire. L’Osservatorio, di cui fanno parte rappresentanti degli enti pubblici e delle categorie professionali interessate, opera, anzi dovrebbe visto che non c’è ancora, in collaborazione con Ispra e Arpav – ricorda l’esponente PD trevigiano- Tra i suoi compiti la redazione annuale ‘sullo stato del consumo di suolo, nei suoi diversi aspetti quantitativi e qualitativi, sui processi di trasformazione territoriale in atto più rilevanti, sull’entità del patrimonio edilizio dismesso, inutilizzato e sottoutilizzato e sulle aree degradate inutilizzate e sottoutilizzate su cui prioritariamente intervenire con programmi di rigenerazione urbana sostenibile’. Secondo il rapporto Ispra-Snpa, nel 2019 il Veneto è la regione che ha ‘mangiato’ più suolo (+785 ettari), seguita da Lombardia (+642 ettari) e Puglia (+625), un primato negativo che ci aggiudichiamo per il terzo anno consecutivo, con buone possibilità di ribadirlo per il 2020. A conferma di una legge sul ‘consumo zero’ inutile, un provvedimento pieno di buone intenzioni azzerato dalle infinite deroghe: anche per questo crediamo che l’istituzione dell’Osservatorio non sia più rinviabile”.

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