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OPERE STRATEGICHE, Bisato: «A rischio Tav e Pedemontana?»

Il segretario regionale del Partito democratico: «Zaia metta al riparo il Veneto dal “contratto”»

«Dopo la Torino-Lione potrebbe toccare all’Alta Capacità ferroviaria e alla Pedemontana». Il segretario regionale del Partito Democratico Alessandro Bisato, è preoccupato per la sorte di due opere attese in Veneto da decenni e sbloccate solo di recente grazie ai governi Renzi e Gentiloni. «L’accordo di governo tra Lega e Movimento 5 Stelle prevede la ridiscussione dell’intero progetto di collegamento ferroviario tra l’Italia e la Francia», ricorda Bisato. «Conosciamo tutti l’avversione del Movimento 5 Stelle per le infrastrutture e l’enfasi che quel partito pone sulla “decrescita economica”. D’altro canto abbiamo toccato con mano la scarsa volontà dell’attuale presidente veneto di prendere decisioni sulle opere strategiche». I cantieri dell’alta capacità ferroviaria sono stati avviati nella tratta Brescia – Verona, mentre in autunno o al massimo nella prossima primavera dovrebbero cominciare i lavori tra Verona e Padova e sono attesi a breve i progetti definitivi di Rfi per il collegamento con l’aeroporto Marco Polo e per l’aumento della capacità e della velocità commerciale dell’attuale linea tra Mestre e Trieste. Anche i cantieri per la realizzazione della superstrada Pedemontana procedono. Dopo anni di stop, dovuti a un progetto di finanza della Regione Veneto che accollava ai contribuenti pubblici la maggior parte degli oneri in caso il traffico fosse stato inferiore alle attese, la costruzione della Pedemontana – pur con tutte le problematicità sottolineate più volte dal Partito democratico procede, soprattutto perché i finanziamenti per avviare i cantieri sono arrivati da Roma e con il sostegno del ministro Delrio. «Sono opere strategiche a servizio del sistema produttivo veneto e dell’intero quadrante nordest», dice il segretario del Pd. «Per questo vorremmo capire quale sarà la loro sorte, se verranno confermate o messe in discussione. Zaia è sempre stato tiepido rispetto alla ferrovia, tanto che la soluzione sull’attraversamento di Vicenza l’ha trovata il governo nazionale, non la giunta regionale. Ora però che i nodi sono risolti e i cantieri partiti quasi ovunque Zaia dovrebbe mettere al riparo il Veneto dai giochi politici in corso tra M5S e Lega».

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