Salta ancora una volta il via libera della Terza Commissione a strumenti fondamentali per la vita dei cittadini e delle imprese, in particolare alla nuova legge sull’attività di cava. Il vuoto legislativo in questo settore colpisce in particolare la provincia di Treviso per i suoi numerosi giacimenti aperti, per la necessità di ripristinare il territorio e di dare un quadro giuridico certo alle attività. La Marca con i sui 65 milioni di metri cubi di ghiaia ha infatti la più grande riserva di materiali inerti della Regione, e chiede quindi un quadro giuridico moderno e chiaro. Motivo dell’ennesimo colpo di freno è stata l’incapacità della maggioranza a governare, presa tra interessi politici e di corrente. “Anche oggi in Commissione la maggioranza si è mostrata spaccata”, ha detto Claudio Niero, consigliere del PD e componente della Commissione, “divisa su tutto. Ha presentato in commissione, già sul filo di lana del fine legislatura, provvedimenti molto importanti come le cave, il PRAC, il Piano Energetico, sui quali non è in grado di avere i voti per portali in Consiglio, a causa delle lacerazioni interne che hanno mandato in frantumi la maggioranza di Zaia”. La maggioranza in Commissione non c’era più, non è stata in grado di produrre alcuna decisione, pur di fronte all’urgenza e alla valenza dei temi in discussione. “Conta solo lo scontro sempre più aspro con Tosi”, ha concluso Niero, “e così, tra l’altro, a tre mesi dal voto non si sa ancora con certezza con quale legge elettorale i veneti saranno chiamati alle urne. Questa legislatura ha deluso i veneti e va verso una conclusione ingloriosa, lasciando irrisolti problemi di straordinaria importanza per la nostra Regione”.
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