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Nuove idee e pensiero lungo per il Veneto del futuro



Il Partito Democratico del Veneto ha presentato questa mattina gli atti del seminario ‘Geografie e parole del nuovo Veneto’. Grazie al contributo di relatori di alto livello, accademici ed esperti, il seminario ha permesso di analizzare le principali dinamiche in atto nella nostra regione in ambito economico e sociale e a delinearne le prospettive future.

Il segretario regionale Andrea Martella ha spiegato le ragioni che hanno spinto il Partito democratico a organizzare il seminario di studi, tenuto ad Abano il 3 e il 4 dicembre scorsi, e oggi a pubblicarne gli atti: «Uno dei limiti della fase politica attuale è quello della evanescenza e della superficialità che spesso accompagna le sue parole e che alimentano un allontanamento delle persone dalla partecipazione. Spesso il dibattito finisce per avvitarsi in maniera autoreferenziale non affrontando le questioni vere che interessano la nostra società, che interessano le persone».

Parte da questa riflessione l’esigenza di «provare ad alzare lo sguardo rispetto al quotidiano e tracciare una rotta per il futuro. Il titolo scelto - Geografie e parole del nuovo Veneto - rende bene l’obiettivo che ci siamo posti».

«Se infatti il Veneto è una delle regioni più dinamiche del Paese e dell’Unione Europea la domanda da porsi è come mantenerne la competitività in un mondo che sta cambiando molto velocemente».

«Proviamo a costruire un punto di vista diverso rispetto a quella sorta di pensiero unico, ormai anche un po' arido, che accompagna questo esasperato pragmatismo che contraddistingue il governo regionale», afferma il segretario. «La buona politica, tanto più in una stagione di profondi cambiamenti degli scenari economici e sociali, ha bisogno di dotarsi di un pensiero e di strategie condivise per affrontare le nuove sfide. È con questo spirito, consapevoli che la nostra regione si avvia a chiudere la lunga parentesi che da Galan a Zaia ha segnato una politica dalla fine del secolo scorso al primo quarto dell’attuale, che abbiamo deciso di intraprendere un percorso, fatto di analisi e di confronti con le molteplici realtà sociali e territoriali che caratterizzano la nostra regione».

L’obiettivo, strategico e ambizioso al tempo stesso, sottolinea il responsabile del forum Autonomia e regionalismo, Ivo Rossi è «uscire dal corridoio della A4 e della A13, fatto di città fra le più innovative di tutto i Paese, che dopo la vittoria di Possamai a Vicenza sono a guida centro sinistra, per inoltrarci nella pedemontana e nelle aree marginali ma non meno significative».

«Dopo la lunga stagione leghista, che nelle guerre interne mostra la fine di un ciclo, è un dovere esplorare nuovi sentieri, costruire nuove alleanze sociali, unire e dare voce a territori altamente dinamici a fronte di una politica che anziché progettare il futuro si limita a raccontare il presente», ha ricordato la vice capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Vanessa Camani.

«Questa prima esplorazione di sentieri, fatti di geografie sociali ed economiche nuove, di ricerca delle parole più adeguate per rappresentare la nuova realtà che si è venuta creando, ha prodotto questo primo robusto libro», conclude Rossi. «Sì, un libro, strumento che nella stagione dell’immediatezza e dei 180 caratteri dei social media, appare come elemento necessario per dare solidità al pensiero. Per offrire una base comune di riflessione ai cittadini e agli aderenti al Pd, indispensabile per il confronto e per far crescere pensieri condivisi».


Nel mese di settembre il Partito democratico presenterà il programma di una due giorni dedicata al mondo del lavoro e delle imprese, ai fabbisogni infrastrutturali e di sicurezza del territorio.

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