«Le recenti criticità dovute al maltempo in Veneto con allagamenti e ore di apprensione, pressoché in tutte le province venete con particolari problemi nella zona di Castelfranco Veneto, dimostrano ancora una volta che la nostra regione è purtroppo impreparata al cambiamento climatico». Lo afferma il senatore Andrea Martella, segretario regionale del PD del Veneto.
«Gli stati di emergenza dovuti al maltempo ormai non si contano più. I danni per imprese e famiglie nemmeno», prosegue il segretario. «Rispetto al passato il reticolo idrico minore è, anche a fronte di precipitazioni sempre più abbondanti, chiaramente inefficace a ricevere la quantità di acqua che deve accogliere con eventi meteo sempre più estremi».
Ad aggravare poi la nostra situazione, «sono i terreni impermeabilizzati dal cemento», aggiunge Matteo Favero, responsabile del forum Ambiente e Infrastrutture del Pd Veneto. «Siamo, ahinoi la seconda regione in Italia per consumo di suolo. Si possono fare giustamente nuove vasche di laminazione, in questo ambito peraltro il Piave lamenta da tempo un piano di messa in sicurezza serio del medio corso del fiume, ma il problema della gestione delle piogge va affrontato con scelte chiare e radicali a cominciare da un nuovo assetto territoriale che fermi il consumo di suolo e permetta anche a fiumi e fossi di riacquistare almeno in parte le antiche aree di espansione specie durante le piene».
«Possiamo prendercela con le nutrie che indeboliscono gli argini, e va segnalato che il piano regionale di contenimento di questi roditori è al palo», conclude Martella, «ma la verità è che manca oggi un piano regionale integrato e aggiornato che metta nero su bianco una nuova politica di gestione territoriale all’altezza della crisi climatica anche a costo di costruire meno».