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La Lega come l’Islam. Zaia chieda scusa

«La cultura leghista spaventa ogni giorno di più le donne venete. Di questo passo presto o tardi la Lega proporrà l’obbligo di velo per le donne. Zaia chieda scusa per i continui attacchi sessisti ad Alessandra Moretti da parte della Lega. Altrimenti ammetta senza mezzi termini che lui, Salvini e i fascisti con cui va a braccetto sono la stessa cosa e condividono con l’Islam più conservatore la medesima concezione della donna: un mero oggetto sessuale». Il segretario regionale del Pd, Roger De Menech non è sorpreso dal recente attacco mediatico all’immagine di Alessandra Moretti da parte di un consulente di Salvini. «Hanno una tale paura delle donne che a febbraio sono tutti usciti dall’aula di palazzo Ferro Fini pur di non modificare la legge elettorale con la doppia preferenza di genere», ricorda il segretario. «La realtà è che la Lega di Zaia e Salvini ha zero argomenti e una paura blu di perdere queste elezioni». «Il solo fatto che la candidata del centrosinistra sia una donna», prosegue De Menech, «è per i leghisti un ostacolo psicologico impossibile da affrontare. Il fastidio e l’irritazione di dover affrontare una donna induce Zaia, Salvini e i leghisti ad evitare il confronto e a scadere in un’attenzione morbosa al solo aspetto fisico e a riferimenti esclusivi alla sfera della sessualità. E’ il medesimo atteggiamento utilizzato dall’Islam più conservatore nei confronti delle donne che osano affacciarsi sulla scena pubblica. Lasciare l’ambito tradizionale a cui sono culturalmente relegate – la casa e la famiglia – vale per queste donne l’etichetta di persone poco per bene». «ll 31 maggio», conclude il segretario, «le donne venete possono contribuire a porre fine a questa sorta di oscurantismo leghista. Noi siamo per una società moderna, aperta al confronto e capace di valorizzare i talenti, indipendentemente dal genere».

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