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Inquinamento. Favero: «Scelte radicali e condivise. Non si può morire soffocati dallo smog»



«Ne abbiamo pieni i polmoni, per usare un motto caro a Legambiente, che proprio nel recente rapporto ‘Mal’Aria 2024’ descrive Treviso, ma anche altre città del Veneto, nella classifica delle peggiori città italiane. Non possiamo più usare ricette del passato per affrontare inquinamento e crisi climatica che tocca ambiente, salute e anche il portafoglio dei veneti. Occorre infatti ridisegnare strade, piazze e spazi pubblici delle città per favorire sicuri spostamenti a piedi e in bicicletta e non fare nuovi parcheggi, magari interrati, vedasi il caso di scuola di piazza Vittoria a Treviso. Far nascere nuovi boschi urbani specie negli spazi abbandonati, fermare il consumo di suolo, promuovere una mobilità a emissioni zero, aumentare la velocità e la capillarità del trasporto pubblico rendendolo gratuito, ad esempio, per alcune fasce sociali. Già così accade in Campania ed Emilia-Romagna. Già altre città europee, anche di medie dimensioni, hanno messo in campo queste misure per combattere l’inquinamento atmosferico. Una delle più importante regioni d’Europa non può trattare la questione ambientale come cinquant’anni fa». Lo afferma Matteo Favero, responsabile Ambiente e Infrastrutture del PD Veneto.

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