E’ stato prorogato al 31 marzo il termine previsto inizialmente al 28 febbraio, per la presentazione dei progetti di apertura da parte dei comuni di nuovi asili nido;
Dei 2,4 miliardi € di fondi stanziati, sono arrivate domande solo per 1,2 miliardi. In tutte le Regioni, a parte l’Emilia Romagna, non è stato raggiunto il budget disponibile ; Il Veneto poteva contare su ben 317 milioni.
Quali sono i motivi che hanno impedito o frenato le richieste in Veneto?
Vi sono alcune obiettive criticità che dovrebbero essere analizzate per poter evitare che fondi importanti come quelli del Pnrr, che offrono la possibilità concreta di aumentare i servizi di asilo nido, giacciano inutilizzati.
Innanzi una causa è certamente addebitabile al fatto che i Comuni non abbiano avuto sufficienti rassicurazioni sulla copertura degli alti costi di gestione degli asili nido, considerato che il 75% dei Comuni italiani ha meno di 5.000 abitanti e le risorse sono poche. Molti Comuni infatti, non sono probabilmente nemmeno a conoscenza che nella legge di stabilità 2022 del Governo nazionale, vi sono i fondi destinati a coprire i costi del personale educatore fino a tutto il 2027.
La regione Veneto con la legge 32/90 sui servizi alla prima infanzia è immobile da ben 22 anni.
Infatti i contributi Regionali in conto capitale per questa tipologia di servizi sono fermi da anni e quelli in conto gestione invece di aumentare sono diminuiti.
Gli stessi contributi in conto gestione sono destinati ai servizi alla prima infanzia ( asili nido, micro nidi, centri infanzia, nidi integrati e scuole dell’infanzia comunali e paritarie ) accreditati pubblici e privati se nati prima del 2010. Solo quest’anno, e su pressione delle associazioni dei nidi, per la prima volta, sono stati aggiunti alcuni servizi accreditati dopo il 2010, e questo non ha di certo aiutato la nascita di nuove strutture, sia pubbliche che private negli ultimi 20 anni.
La Carenza del personale educatore oggi è l'altro tema di difficile soluzione.
Dal 2017 per svolgere ruolo di educatore non basta più il diploma ma serve la laurea specifica, questo ha portato , assieme alla problematica del blocco delle assunzioni da parte dei Comuni, ad avere enormi difficoltà a reperire personale educatore.
Servirebbe una seria programmazione dei posti necessari alla luce dei nuovi asili nido che verranno costruiti.
Il Partito democratico su questo tema è convinto che bisogna cogliere le opportunità e investire molto di più, stiamo perdendo in Veneto l’opportunità che ci viene offerto con il Pnrr.
I nidi non sono parcheggi ma luoghi dove lasciare in sicurezza i propri figli mentre si è al lavoro.. un servizio essenziale, necessario per la crescita sana ed equilibrata dei bimbi capace di farli relazionare con gli altri coetanei. I nidi aiutano le famiglie nell’educazione del bambino e sono un diritto a cui far fronte completando il salto culturale necessario.
Dunque la Regione Veneto ha l'obbligo di occuparsene e favorire in ogni modo questa opportunità per le giovani famiglie che qui risiedono e lavorano.
Responsabile regionale infanzia pd Veneto
Veronica Cecconato