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Il caldo, la "teoria gender" e la coincidenza degli opposti

La scuola e una fantomatica teoria “gender” sembrano amalgamare la sinistra estrema e gli oscurantisti di destra in un unnico fronte antigovernativo in quella che è possibile definire la politica secondo Nicola Cusano, il filosofo tedesco che teorizzo la coincidenza degli opposti. A sottolineare le stranezze, in un’estate più calda del solito, sono i senatori veneti del Pd. “Non sappiamo se l’eccessiva calura estiva sia corresponsabile di un’improvvisa perdita di buon senso e misura”, scrivono Laura Puppato, Giorgio Santini, Rosanna Filippin e Gianpiero Dalla Zuanna. “Certo e’ che non sappiamo spiegare razionalmente ciò che sta accadendo, forse perché il tema “gender” e’ divenuto un grimaldello per movimenti con opposte visioni, volte a colpire in un unico fronte anti-governativo”. “È importante si sappia”, specificano i senatori, “che non esiste alcun referendum depositato presso i comuni per poter dichiarare l’opposizione ad una fantomatica teoria gender da contrastare, per il semplice fatto che questa legge non esiste. Non esistono neppure circolari che impongano nelle scuole pubbliche o private un qualsivoglia obbligo all’insegnamento della cosiddetta materia gender, nè esistono patti di corresponsabilità da sottoscrivere”. Insomma, bufale estive che però hanno spinto genitori sprovveduti e spaventati a rivolgersi ai comuni dove hanno trovato come unici quesiti referendari quelli depositati da “Possibile” – movimento politico creato da Civati – fra i quali c’è anche quello sulla “Buona scuola” che però non riguarda il comma 16 art. 1 (relativo all’offerta formativa) della legge stessa. “Un mix quello che vede Civatiani e tradizionalisti iper-conservatori”, concludono i senatori, “che appare un’aperta contraddizione senza senso, per un’estate davvero torrida”.

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