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Giorno del Ricordo. Martella: «orrore di totalitarismi e nazionalismi del Novecento»

«Oggi si celebra il Giorno del Ricordo. Il dramma delle foibe dove migliaia di italiani hanno perso la terra, gli affetti e la speranza oltre alla vita, è uno degli orrori dei totalitarismi e dei nazionalismi. La memoria delle tragedie del Novecento deve essere il cemento per l’unione dei popoli europei alla ricerca della pace, della giustizia e della prosperità». Lo afferma il segretario regionale del Partito democratico Andrea Martella in un post su Twitter.

Il giorno del ricordo è stato istituito con la legge 92 del 30 marzo 2004 per conservare la memoria dell’esodo dall’Istria e dalla Dalmazia di 350 mila italiani alla fine della Seconda Guerra mondiale ad opera delle truppe Jugoslave. Come ha sottolineato Piero Fassino in un editoriale sull’Huffington Post, si tratta di una tragedia che ci coinvolge tutti e ci ammonisce a

“rifiutare la tesi di Stati fondati sulla omogeneità etnica, quando da sempre la vita delle nazioni democratiche è fondata sul riconoscimento e la convivenza di popoli, religioni, culture, civiltà. E sul valore della pluralità è fondata l’Unione europea che nacque proprio per superare definitivamente le guerre, gli odi, le negazioni che per secoli hanno insanguinato il continente europeo”.

Non a caso nel 2020 fu proprio il presidente Mattarella celebrò a Trieste la restituzione alla comunità slovena del Narodni Dom, la casa del popolo incendiata cento anni prima dallo squadrismo fascista, e poi alle foibe di Basovizza dove, mano nella mano con il presidente della Repubblica di Slovenia Borut Pahor, ha reso onore alle vittime italiane della violenza titina e ai giovani sloveni trucidati a poca distanza da lì, dal fascismo nel 1930. Non era mai successo che un capo di Stato di un paese della ex Jugoslavia rendesse omaggio ai nostri morti della Seconda Guerra Mondiale.

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