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Giornata della Memoria, Martella: ‘Noi Veneti portiamo le cicatrici di quella tragedia’



Oggi si celebra la Giornata della Memoria per ricordare la più grande tragedia che l’umanità abbia conosciuto. Pochi giorni fa un bambino di 12 anni di Livorno è stato aggredito e umiliato perché ebreo. «Un episodio», stigmatizza il segretario regionale del Partito democratico, Andrea Martella, in un messaggio affidato a Facebook, «che dimostra come ci sono valori che non possiamo e non dobbiamo dare per scontati, perché una parte della natura umana è portata a rimuovere e dimenticare e la civiltà non può permetterselo».

La giornata di oggi «non è un rito o una consuetudine”, prosegue il segretario, «ma qualcosa di molto profondo che, nella fretta che caratterizza il nostro quotidiano, ci invita a fermarci e riflettere su quanto male può fare l’uomo a se stesso. E su come la strada della storia sia piena di insidie e anche di sentimenti negativi che possono manifestarsi in maniera diversa, ma con una matrice che non cambia mai: l’odio».

«In questa giornata possiamo ritrovare i segni distintivi del nostro essere comunità politica. Il segno della testimonianza, ogni giorno, dei valori sui quali si incardina una società democratica, a partire dall’inclusione e dal rispetto delle tante diversità che compongono un unicum. Siamo tutti figli ed eredi di generazioni che, anche nel nostro territorio veneto, hanno subito e vissuto le atrocità di un’epoca dominata dalla soppressione di vite umane e di libertà. Portiamo tutti, per storia collettiva, per memoria di fatti accaduti nella nostra città o paese, o per diretta esperienza familiare, i segni di quel baratro».

«Abbiamo tutti il compito di portarci sulle spalle questo bagaglio», conclude Martella, «che non è zavorra dolorosa ma patrimonio da trasformare in materia viva. Per la crescita democratica dei nostri giovani e per una convivenza in grado di tenere ai margini l’odio e le follie discriminatorie che ancora oggi si insinuano pericolosamente».

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