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Fracasso: Zaia mette un velo di opacità su 200 mln di tasse

“Da sette anni chiediamo in Consiglio regionale risposte sulla Pedemontana e se la maggioranza pensa di risolvere tutto mettendo una tassa di 200 milioni in 24 ore e chiudere la partita, noi non siamo disponibili. Zaia tradisce gli elettori e tassa i veneti”. Il consigliere regionale del Partito Democratico Stefano Fracasso durante i lavori della seconda commissione ha richiamato giunta e presidente alle rispettive responsabilità. La commissione – rileva Fracasso – “avrebbe dovuto anche trattare le novità relative all’infrastruttura. Il punto all’ordine del giorno è stato però rinviato perché la convocazione della seduta era avvenuta senza rispettare i termini previsti dal regolamento. I consiglieri regionali non hanno dunque avuto il tempo necessario per esaminare le Proposte di deliberazione”. “È inconcepibile”, denuncia il capogruppo del Pd. “Su 200 milioni di tasse non possono esserci segreti, né si può impedire ai consiglieri di avere accesso al nuovo Piano economico – finanziario della Pedemontana, che la Giunta regionale ha ricevuto già a metà febbraio”. “Inoltre vogliamo vedere i Pareri acquisiti dall’Avvocatura dello Stato e dalle altre autorità coinvolte. Non saremo disponibili alla discussione fino a quando non avremo accesso a tutti i documenti”. Negli ultimi sette anni, in Consiglio regionale, sono state presentate ben trentaquattro interrogazioni e tre mozioni sulla questione, a testimonianza di un’attenzione sempre alta, che si è tuttavia scontrata con l’ostruzionismo della maggioranza. In passato, ai consiglieri del Pd è stato persino negato l’accesso al contratto per la realizzazione dell’opera, che venne poi recuperato, ma a pagamento, passando da un notaio. “Serve trasparenza – conclude Fracasso – non dimentichiamoci che proprio con la Legge sui ‘Project Financing’ del 2015, è stato stabilito che tutti i contratti e i Piani finanziari di queste opere devono essere trasmessi al Consiglio regionale. Nessuna fretta ed urgenza possono quindi giustificare un comportamento diverso da parte della Giunta regionale”.

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