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Elezioni 2015, De Menech: "Ripartire dai veneti"


Parte da Padova, sabato primo marzo, alle 14,30 all’hotel Crown Plaza, la svolta progettuale per il Veneto del 2015 da parte del Partito Democratico. Per il fine settimana, infatti, è annunciato l’appuntamento sotto la regia del nuovo segretario regionale del Pd, on.Roger De Menech in programma con l’assemblea regionale riservata ai vertici locali del partito, iscritti e simpatizzanti dal titolo “Ri-partenza democratica, un progetto per il Pd in unVeneto che cambia”. In apertura dei lavori sarà presentata una relazione socio-economica che servirà come base introduttiva ai lavori assembleari. Un focus su come il Veneto è cambiato e che darà indicazioni di massima di attenzione verso un percorso nuovo. L’assemblea, poi, adempirà ad una alcune formalità di rinnovo di cariche all’interno del Pd regionale. Segretario De Menech, con chi realizzare il cambiamento? Il tema delle alleanze è sempre stato motivo di scontri e divisioni. Una considerazione va fatta subito: il PD da solo in Veneto non sfonda. Il nostro partito deve uscire dai recinti classici della politica veneta ed avere la capacità di dialogare con tutti i mondi della società civile della nostra regione. Prima dobbiamo costruire le alleanze con i cittadini del Veneto, di conseguenza verranno naturalmente le alleanze con i partiti che condivideranno le nostre proposta programmatiche. Le esperienze del passato ci insegnano che non convinciamo il popolo veneto con delle alleanze improvvisate all’ultimo minuto, il nostro obbiettivo è di ri-tornare credibili, affidabili e autorevoli a tuti quei mondi che ci guardano con diffidenza e che oggi sono delusi dal centro destra leghista veneto. Tutto ciò lo facciamo con la forza delle nostre proposte riformiste, che comprendono le necessità del mondo produttivo, che prestano attenzione a tutte le realtà della variegata società veneta. Il Veneto soffre per mancanza di gradi opere e infrastrutture per il suo sviluppo? Le grandi opere restano e servono. Un concetto del genere può sembrare banale. Forse invece dobbiamo tornare alla logica ferrea delle cose semplici e di buon senso. Non esiste a priori il partito delle grandi opere, e non deve esistere il partito del no a tutto. La mia esperienza personale di sindaco mi spinge a dire che il PD deve entrare nel merito delle questioni, non aver paura di confrontarsi con le amministrazioni, i comitati e tutti i portatori di interessi coinvolti; poi alla fine decidere tutti insieme anche mediante la libera espressione del voto all’interno dei nostri organi. Gradi riforme anche in Veneto? Il tema delle grandi riforme è al centro della politica nazionale, quindi non può essere eluso dal PD del Veneto.

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