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Conferenza Democratiche: sabato 2 marzo il congresso regionale




La portavoce regionale della Conferenza delle Donne del Partito Democratico, Claudia Longhi, comunica che sabato 2 marzo, alle ore 15 nella sede del PD regionale di Padova, Via Beato Pellegrino 16, si terrà il congresso della Conferenza Regionale. La riunione è convocata per votare e scegliere la portavoce nazionale e le delegate venete al coordinamento nazionale della Conferenza.


COSA È LA CONFERENZA 

Una decina di anni fa è nato, all’interno del Partito Democratico, uno specifico organo chiamato ‘Conferenza delle Donne democratiche’.

Nata dalla necessità di curare con particolare attenzione e competenza tutte le questioni legate alla realizzazione della democrazia paritaria (uguaglianza sostanziale tra uomo e donna, nella possibilità di realizzare i diritti riconosciuti dalla legge; partecipazione alle istituzioni; modello di welfare utilizzabile; organizzazione del lavoro e diritti di maternità/paternità; gender gap; tempi di conciliazione lavoro/vita privata; scuola; bilancio di genere …), ha nel tempo esteso il suo ambito di interesse, al fine di contribuire anche in linea teorica alla elaborazione del pensiero femminile e femminista.   

La Conferenza ha la caratteristica di essere aperta alla adesione di donne non tesserate PD, per favorire anche la presenza e la partecipazione civica delle donne.


TERRITORIALITÀ

Oltre alla Conferenza a livello nazionale, esistono Conferenze Regionali e Provinciali, ciascuna rappresentata da una Portavoce.

La portavoce in ciascun ambito territoriale siede nella segreteria corrispettiva del PD.


IL FUTURO

Vediamo nel futuro della Conferenza un sempre maggior impegno, in quanto è necessario portare a compimento una importante rivoluzione culturale: consentire a tutte le donne l’autodeterminazione, e che tale loro capacità di “essere” sia accettata da tutti gli uomini.

Purtroppo, l’analisi dei tempi porta a dire che i femminicidi, tanto numerosi da essere una piaga sociale, stanno ancora a dimostrare il rifiuto che molta parte della società ancora esterna, rispetto all’autonomia delle donne: immaginare l’uccisione di una donna come soluzione del problema di un uomo lascia affranti, ma non privi di energia per lottare contro una massima ingiustizia.

L’uguaglianza deve essere un obiettivo raggiungibile entro questa generazione.


Di questo e di molto altro si discuterà sabato, a partire dalla piattaforma programmatica.

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