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Caso Thetis, Pigozzo: "Troppe anomalie"

“50 posti a rischio, ma ci sono troppe anomalie nella gestione delle risorse. La Regione intervenga per salvaguardare un’eccellenza nel campo dell’ingegneria ambientale”

“Non possiamo permettere che un’eccellenza a livello europeo nel campo dell’ingegneria ambientale, con un fatturato annuo di circa 20 milioni, lasci a casa 50 lavoratori, quasi la metà del totale. Su questa vicenda deve esserci massima trasparenza e chiediamo alla Regione di intervenire subito, sia con iniziative proprie che nei confronti del Governo”. L’appello arriva dal consigliere del Partito Democratico Bruno Pigozzo che ha presentato una mozione sul caso Thetis insieme alla collega Francesca Zottis e al capogruppo Stefano Fracasso. Secondo quanto riferito dai sindacati alla stampa, l’azienda, che nel corso degli anni ha ampliato le proprie competenze occupandosi anche della laguna di Venezia e del disinquinamento dell’area di Marghera, giustificherebbe i tagli poiché il proprietario, il Consorzio Venezia Nuova deve ancora incassare otto milioni di euro dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (il principale committente), soldi che dovrebbero essere ‘girati’ alla controllata per le commesse svolte, in primis per incarichi legati alla realizzazione del Mose. A ciò va aggiunto un ulteriore credito di Thetis, cinque milioni e mezzo, nei confronti della società Roma Tpl Scarl. “Ci sono varie anomalie, ma balza agli occhi un elemento specifico, che non quadra: il Consorzio dice che da Roma non arrivano le risorse, dall’altra però i commissari danno incarichi a soggetti esterni pagandoli con i fondi dello stesso bilancio, aggravando gli esborsi. Tuttavia all’interno ci sarebbero tutte le competenze necessarie per svolgere questi compiti, come avvenuto finora. La Regione dovrebbe intervenire per chiarire una contraddizione che non è giustificata né giustificabile. Non possiamo accreditare assolutamente la tesi, sentita troppe volte, della colpa del Governo. Ci saranno dei ritardi nei pagamenti, ma il vero problema è l’opacità con cui sono state e vengono gestite le risorse della società”. “Perciò chiediamo alla Giunta di far sentire la propria voce con forza, considerato che già un anno fa era stata approvata all’unanimità una mozione consiliare che la invitava ‘a promuovere nelle sedi competenti ogni utile iniziativa per garantire la continuità operativa della società Thetis al fine di salvaguardare un importante patrimonio di professionalità e competenze per la città di Venezia e per il Veneto’. Il quadro da allora è indubbiamente peggiorato, quindi dalle parole occorre passare prima possibile ai fatti concreti”.

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