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Boschi distrutti, il Pd chiede più fondi

“Sulle politiche forestali serve una svolta della Regione, con risorse e programmazione vere”

“È necessaria una nuova stagione per le politiche forestali, con maggiori investimenti e una vera programmazione. La Regione può fare molto, agisca subito per superare le emergenze e rilanciare la filiera delle imprese boschive venete”. È quanto chiede il gruppo consiliare del Partito Democratico, che oggi ha illustrato alcune proposte, contenute in una mozione con cui sollecita una serie di impegni per la Giunta Zaia, dopo l’ondata di maltempo che ha colpito tutto il Veneto e in particolar modo i territori montani del Bellunese e l’altopiano di Asiago. “Una parte significativa del patrimonio boschivo, a causa delle forti piogge e della violenza del vento, fino a 190km orari, è andata distrutta. Adesso la priorità è togliere gli alberi caduti o danneggiati, cosa affatto semplice, visto che mancano i mezzi per operare con la massima efficacia. Per il primo intervento, che comunque durerà alcuni anni, è indispensabile un piano straordinario di assunzioni: per questo chiediamo alla Giunta di sollecitare il Governo affinché modifichi il Decreto Dignità e permetta l’assunzione a tempo determinato di operatori forestali”. Il nodo centrale, tuttavia, è quello delle risorse: “Occorre investire in modo massiccio e una regìa unica, da affidare a Veneto Agricoltura, per coordinare tutte le misure, in collaborazione con le Università del Veneto che hanno le competenze in materia. La Regione deve garantire fondi adeguati, a partire dal Piano di sviluppo rurale 2014-2020, che attualmente prevede una dotazione di soli 3,9 milioni per il risanamento e ripristino delle foreste danneggiate da calamità naturali, fitopatie, infestazioni parassitarie ed eventi climatici. Ma è possibile attrarre ulteriori finanziamenti utilizzando le opportunità offerte dai programmi Interreg Spazio Alpino e Interreg Italia-Austria. Ma servono soldi – spiegano ancora in consiglieri democratici – anche per rafforzare il sistema delle imprese boschive, per renderlo più strutturato e tecnologicamente all’avanguardia. Infine, poiché siamo l’unica regione dell’arco alpino a non avere reti di teleriscaldamento nelle aree montane nonostante i buoni propositi sul corretto utilizzo delle biomasse per contrastare i cambiamenti climatici, invitiamo Zaia a rimodulare i fondi Fesr destinati all’efficienza energetica”.

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