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BANCHE VENETE: LA SPREGIUDICATEZZA DI ZAIA NON HA LIMITI

L’unica cosa scandalosa è l’atteggiamento che continua a tenere Zaia che in questi anni dopo aver girato la testa dall’altra parte ha assistito inerte al crollo del sistema finanziario veneto e al rischio di default di molte imprese venete con conseguenti ulteriori disastri per le nostre famiglie. Rischio in parte evitato grazie all’intervento del Governo e del Partito Democratico e ora, dopo il suo fallimento, specula sulle disgrazie e sulle sofferenze dei 205 mila azionisti delle ex Banche Popolari Venete è quanto affermano da Gianni Dal Moro, Roger De Menech e Sara Moretto deputati del Partito Democratico in risposta al presidente veneto Zaia. I territori – continuano i parlamentari – hanno sofferto per l’illusione del miracolo veneto che Zaia e la Lega hanno venduto ai veneti in questi anni. Mentre raccontavano la parodia “prima i veneti” gli stessi veniva imbrogliati. Zaia si chieda come mai la più grande crisi finanziaria italiana sia avvenuta nel Veneto che lui guida direttamente da anni e dal lontano 1995 è ininterrottamente un feudo della Lega e del Centrodestra. Certo ora si aprirà una partita con il gruppo Intesa per il rinnovo dei fidi, ma non dimentichiamo che se non interveniva nel salvataggio il Governo, saltava tutto e i fidi le imprese venete non ne avrebbero più avuti da quelle banche popolari, anzi avrebbero dovuto rientrare dagli affidamenti immediatamente, portando il Veneto sull’orlo del crack economico. Basta quindi con la propaganda – concludono i parlamentari veneti – aiutiamo le famiglie, le imprese venete ad uscire da questa grande difficoltà, dialoghiamo con il gruppo Intesa per trovare le soluzioni migliori, ma non si cerchi di costruire il consenso sulle disgrazie degli altri. On.le Gianni Dal Moro On. le Roger De Menech On.le Sara Moretto Deputati del Partito Democratico

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