top of page

Ambiente, Veneto tra le regioni con maggiore consumo di suolo


«Secondo l’annuale rapporto sul consumo di suolo elaborato dall’ISPRA e dal MITE e presentato oggi il Veneto, dopo la Lombardia, con 218.230 ettari di suolo consumato nel 2021 è la seconda regione italiana per terreno andato perduto. Una colata di cemento che, pur con un incremento minore dovuto alla crisi pandemica, non segna purtroppo battute di arresto. Perdere terreno vergine significa aumentare il rischio idrogeologico, non combattere il cambiamento climatico in atto, restare privi di spazi utili alle nostre produzioni agricole di qualità. Ma anche bollette più care per raffreddare le nostre case e i nostri uffici a causa delle bolle di calore che si formano negli spazi troppo urbanizzati. Da segnalare poi che nelle prime dieci province italiane spiccano al quinto posto Verona, con +184 ettari e al sesto Treviso con +119 ettari di nuove aree edificate. È quindi evidente che la legge regionale 14/2017 che mirava a ridurre progressivamente il consumo di suolo non ancora urbanizzato in Veneto, anche in coerenza con l'obiettivo europeo di azzerarlo entro il 2050, sia del tutto inefficace e che ci sia la necessità di un cambio di rotta; con migliaia di capannoni vuoti e centinaia di aree dismesse una risposta sostenibile, che peraltro crea molto lavoro, è data dall’incentivo alla rigenerazione degli spazi abbandonati. Infine, una proposta all’ANCI: ogni comune del Veneto metta in homepage del proprio sito istituzionale la percentuale di aree edificate nel proprio territorio di competenza. Un atto di trasparenza nelle scelte amministrative e una presa di coscienza per salvare quel poco di territorio e di biodiversità rimasti in Veneto». Così commenta i dati sul consumo di suolo presentati oggi dall’Ispra Matteo Favero, Responsabile Forum Ambiente e Infrastrutture del PD Veneto.

bottom of page