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Garantire il voto a 108 mila veneti

Aggiornamento: 9 feb

Il PD si mobilita in Regione e in Parlamento



I consiglieri regionali del Pd veneto hanno presentato una mozione per garantire il diritto di voto ai 108 mila veneti, che studiano o lavorano lontano da casa. L'assenza di una norma che permetta loro di esercitare il diritto di voto in un Comune diverso da quello di residenza è un vuoto normativo che provoca peraltro pesanti conseguenze economiche per i cittadini che devono tornare a casa per votare: sebbene, infatti, esistano alcune agevolazioni per i principali mezzi di trasporto a lungo raggio, proprio nelle giornate del voto i prezzi lievitano esponenzialmente, diventando un ostacolo insormontabile per i più.


«Di fatto, l'Italia è l'unico grande Paese in Europa a impedire a milioni di suoi abitanti di esprimersi durante le elezioni», sottolinea la capogruppo Vanessa Camani. Nella mozione si ricorda che «il Partito democratico nell'ottobre 2022, ha presentato una proposta di legge per sanare questa ingiustizia. Tuttavia, dopo l'approvazione del testo alla Camera, l'iter si trova tuttora bloccato al Senato. Se la proposta non verrà approvata entro metà febbraio, non ci sarà tecnicamente la possibilità di attivare il voto fuori sede in tempo per le elezioni europee del prossimo giugno. Ed è per questo che sosteniamo con forza la mobilitazione attorno a questo tema, chiedendo alla Giunta regionale di fare pressione sul Governo e sul Parlamento affinché la norma venga discussa quanto prima anche al Senato».


La questione è stata ripresa anche al Senato dove il Partito democratico ha chiesto di attivare la procedura d'urgenza per un rapido via libera della legge già approvata alla Camera. «Serve un'assunzione di responsabilità comune e non sono accettabili ritardi della maggioranza: bisogna dare risposte chiare alle elettrici e agli elettori che, per motivi di studio, lavoro o salute, si trovano in un Comune diverso da quello di residenza».


A dirlo i senatori del Partito democratico, Andrea Martella - segretario regionale veneto, Andrea Giorgis - capogruppo del Pd in Commissione Affari costituzionali a Palazzo Madama e Dario Parrini - vice presidente della Commissione Affari costituzionali.


Nel ritenere «utile la mozione presentata dai consiglieri regionali veneti del Pd che chiedono alla Giunta e alla maggioranza di centrodestra di intervenire per un’accelerazione», Martella, Giorgis e Parrini auspicano che «le forze di governo non si perdano in meline che impedirebbero l'applicazione della legge già in occasione delle prossime elezioni europee. Sarebbe davvero grave se la maggioranza, dopo aver modificato e ristretto la portata della nostra proposta originaria, ora non volesse neppure approvarla, alzando così un muro che sarebbe lesivo del diritto di voto».

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