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Sanità, le lacrime di coccodrillo di Zaia



"Nel corso della sua conferenza stampa sullo stato della sanità veneta, ancora una volta Luca Zaia si è esibito nel classico spettacolino dello scaricabarile. Ripetendo come un disco rotto che il disastro della carenza di personale medico è dovuto al numero chiuso nelle università oppure ai vincoli di spesa".


Il gruppo del Partito democratico in Consiglio regionale del Veneto critica, dati alla mano, la relazione sulla sanità illustrata dal presidente della Regione.


"Per coerenza", suggeriscono i consiglieri del Pd, "il presidente dovrebbe almeno ingaggiare una battaglia vera a livello nazionale per ribaltare la situazione. E invece alza bandiera bianca e versa lacrime di coccodrillo, rinunciando ad investire laddove sarebbe, per la Regione che governa da anni, possibile e doveroso".


Al contrario, si è assistito all'ennesimo lamento a vuoto e dalle evidenti falle. Se infatti mancano attualmente 3.500 medici, perché finora sono stati indetti bandi di assunzione per soli 1.000 posti? Perché non si fa nulla per rendere appetibili questi ruoli, compresi quelli dell'ambito infermieristico? Perché Zaia e l'assessore Lanzarin continuano imperterriti nel non intervenire per garantire livelli di stipendio adeguati a ritmi di lavoro non stressanti?


"Non è un caso se il Veneto ha il primato dei medici che abbandonano, addirittura il doppio della media nazionale. Significa che, pur nel difficile quadro in cui si ritrova il Paese, esistono delle specificità negative che segnano la gestione della sanità veneta. I numeri dicono inoltre che il Veneto è tra le ultime regioni per medici di famiglia in attività in rapporto agli abitanti. Con previsioni che nel giro di un anno annunciano che il deficit tra uscite ed entrate porterà alla perdita di ulteriori 156 medici. Com'è possibile, in questo modo, scongiurare l'intasamento dei Pronto Soccorso per il quale Zaia si mostra preoccupato?".


Anche sulle liste d'attesa, eterna emergenza, occorre investire, comprando pacchetti di prestazioni libero-professionali intramurarie ad importi ovviamente adeguati ed aggiornati. In questo modo verrebbe dato un riscontro a chi chiede la prima visita, eseguendola nei tempi previsti. E al tempo stesso si garantirebbe ai nostri operatori sanitari quel maggiore riconoscimento, anche economico, la cui assenza, aggiunta a tutto il resto, provoca la fuga costante dal pubblico. Insomma, Zaia la smetta con questo piagnisteo che serve solo a coprire un immobilismo che dura da anni.


I consiglieri del Pd esprimono il più sentito ringraziamento a tutto il personale sanitario che opera in Veneto. "Nella convinzione che il miglior segno di vera gratitudine sia quello di garantire loro tutte le condizioni e gli strumenti per lavorare bene".

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