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Medici di base contro la Regione

Aggiornamento: 23 feb

«Assenza di programmazione e idee. Solo silenzio sulle proposte della Fimmg»



Stato di agitazione dei medici di famiglia nei confronti della Regione Veneto. La Fimmg, sigla che riunisce i medici di medicina generale, ha lasciato il tavolo negoziale per il rinnovo del contratto di servizio.


La proposta della Regione è stata giudicata 'deludente' e non rispondente ai reali bisogni della popolazione. «Per una seria riorganizzazione delle cure territoriali la Regione Veneto dimostra, purtroppo, assenza di programmazione e di idee», afferma il segretario regionale Fimmg del Veneto, Maurizio Scassola. «In una fase cruciale della trattativa, di fronte a un nodo strategico per il futuro dell'assistenza territoriale, la necessità cioè di dare risposte efficaci alla popolazione attraverso la riorganizzazione degli ambulatori dei medici di medicina generale e il potenziamento del personale di studio, dalla Regione arriva una risposta inconsistente e lontana dalla vita quotidiana che si svolge negli studi dei medici di famiglia. Alle nostre analisi e alle nostre proposte, ripetutamente avanzate, non sono seguiti segnali di apertura. Solo silenzio».


«È la logica conseguenza delle politiche regionali che il presidente della Regione Zaia e l'assessore alla sanità Lanzarin hanno messo in atto, dissipando un enorme patrimonio: quello della sanità pubblica territoriale», afferma la capogruppo del Pd in consiglio regionale, Vanessa Camani.


«Chi governa il Veneto preferisce raccontare l’eccellenza, sottacendo le dimensioni di una voragine che priva dei diritti di salute milioni di persone.

Basti pensare alle medicine di gruppo integrate, che segnano un vero fallimento: l’obiettivo infatti del raggiungimento del 75 per cento dell’offerta complessiva è fermo ad appena il 22 per cento».


Nel frattempo cresce a dismisura il sistema sanitario privato. Una deriva pagata interamente dai cittadini, perfino nella medicina generale. È infatti senza precedenti, nella storia del servizio sanitario regionale, la comparsa del medico di base a pagamento e non gratuito.


«Nel dare pieno appoggio alla battaglia di Fimmg per risolvere un’emergenza che denunciamo da tempo», conclude Camani, «fatta di carenze croniche sul fronte del personale e dei servizi, chiediamo contemporaneamente la convocazione di una seduta straordinaria del Consiglio regionale».

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