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Liste d'attesa negli ospedali: "Situazione grave"

I consiglieri regionali del PD: “l’eccellenza è solo nel libro dei sogni di Zaia. Cosa aspetta la Regione ad affrontare il problema?”

“L’eccellenza della sanità veneta continua a perdere colpi e ormai esiste solo negli slogan del presidente Zaia e della sua maggioranza. Le lunghissime liste di attesa e le ‘scorciatoie’ proposte  da alcuni medici e strutture per evitarle sono una preoccupante cartina di tornasole”. È quanto affermano in una nota il capogruppo del Partito Democratico Stefano Fracasso insieme ai componenti dem della Quinta commissione, Claudio Sinigaglia, Alessandra Moretti, Bruno Pigozzo e Orietta Salemi, che hanno presentato un’interrogazione a risposta scritta in seguito all’inchiesta andata in onda su RaiUno nella trasmissione televisiva ‘Petrolio’. “Gli episodi segnalati sono allarmanti: una struttura pubblica che indirizza il paziente verso una clinica privata, un primario che nel corso di una conversazione a telecamere nascoste con una giornalista le avrebbe proposto di saltare la lista di attesa, in cambio di duemila euro. E probabilmente è solo la punta dell’iceberg. Si tratta di due vicende gravi che dimostrano, al di là della facile propaganda, come il problema delle liste di attesa non sia stato affrontato in maniera adeguata, spingendo un numero sempre maggiore di cittadini verso l’intramoenia e le strutture private, pagando conti assai salati”. Tutto questo, spiegano i consiglieri democratici, nonostante ci siano ben due provvedimenti che dovrebbero regolare la materia. “L’articolo 28 della legge regionale 19/2016 prevede che la Giunta, sentita la Commissione consiliare competente adotti un programma straordinario per ridurre i tempi di attesa e assicurare la presa in carico da parte degli specialisti in caso di patologie croniche o in caso di necessità di approfondimenti diagnostici. C’è poi la legge 30/2016: l’articolo 38, commi uno e due, stabilisce che la Regione promuove il governo delle liste d’attesa, con le Ulss e le Aziende ospedaliere che si impegnano a rispettare i tempi massimi di attesa anche tramite il ricorso a privati accreditati. Infine il comma 14 dello stesso articolo istituisce un tavolo di monitoraggio presso le Ulss per quanto riguarda l’appropriatezza prescrittiva e l’andamento dell’offerta aziendale”. “Del programma straordinario però non c’è traccia – conclude la nota del Partito Democratico – così come non sappiamo niente sugli esiti del monitoraggio. Sappiamo, invece, dei problemi oggettivi per troppi pazienti, costretti a rivolgersi al privato. Con tanti saluti all’eccellenza della sanità pubblica veneta che vive solo nel libro dei sogni di Zaia”.

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