top of page

Vajont, «Una memoria non retorica, per non ripetere gli errori del passato»

Le parole del segretario veneto del PD nel 61° anniversario della tragedia



«Sono passati 61 anni dalla tragedia del Vajont che la sera del 9 ottobre 1963 cancellò il paese di Longarone e portò devastazione a Castellavazzo, Erto e Casso. Le vittime furono 1910 in quello che sarà poi considerato dalle Nazioni Unite il primo tra i più gravi disastri causati dall’uomo ed evitabili, definendolo un ‘racconto ammonitore’. Oggi, se vogliamo dare un senso attuale e non retorico alla memoria e al rispetto per quelle vittime e per il dolore immane dei sopravvissuti, dobbiamo ribadire quanto la tutela del territorio, la difesa del suolo e la sicurezza idrogeologica siano una vera e propria emergenza nazionale. Troppo spesso, ancora oggi l’azione dell’uomo, invece di preservare il territorio, lo violenta e lo sottomette a logiche e interessi particolari, con conseguenze pesanti in termini umani, ambientali e produttivi, e molti eventi recenti, anche nel Veneto, purtroppo ne sono testimonianza. La parola chiave deve essere ‘sostenibilità’, acquisendo piena consapevolezza dei mutamenti climatici e agendo sul piano più efficace, quello della prevenzione. Perché troppe volte, in Italia, è successo che si siano commessi errori già compiuti in passato». Cosi Andrea Martella, senatore e segretario regionale del Partito democratico.

bottom of page