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Sicurezza sul lavoro: troppi morti e infortuni, il gruppo PD chiede di approvare la legge

Aggiornamento: 21 mar



“Quello dei morti sul lavoro è un tema di cui la politica si occupa a singhiozzo: tanti i proclami quando le cronache riportano la tragedia, nessun atto conseguente quando i riflettori si spengono. Bisogna rompere questo circolo sterile, soprattutto perché la possibilità di fare qualcosa di concreto esiste, dato che la Regione, pur non essendosi ancora dotata di una legge organica e puntuale, possiede ampie competenze in materia di salute e sicurezza sul lavoro. È esattamente questo l’obiettivo che ci siamo posti con il nostro progetto di legge: ora è il momento di discuterlo, di arrivare ad una approvazione condivisa e di agire”.


Così la capogruppo del Pd Veneto, Vanessa Camani, prima firmataria del Pdl ‘Disposizioni per la tutela e la promozione della salute e della sicurezza sul lavoro’, sottoscritto dall’intero gruppo dem.


I dati dell'Inail

Negli ultimi anni il Veneto ha assistito impotente ad un trend di incidenti mortali che si verificano a ritmi incalzanti. Basti pensare che tra il 2019 e il 2023 i decessi sul posto di lavoro sono stati 422. E che, in riferimento al solo 2023, sono state accertate 69 vittime e quasi 43 mila casi di infortunio. In questa tragica geografia spiccano le province di Verona, Vicenza e Venezia. Mentre a livello settoriale, nell’anno preso ad esempio, gli ambiti nei quali si verifica il maggior numero di decessi sono la manifattura (21), l’edilizia (12), il trasporto e magazzinaggio (10) e il commercio (7).





Secondo Camani “il nodo da superare è quello di una gestione affidata attualmente alla libera iniziativa della Giunta. È necessario invece un cambiamento di approccio, in particolar modo nella pianificazione degli interventi, sia in termini di vigilanza e controllo, ma anche in termini di prevenzione e formazione. Abbiamo visto tutti le mille difficoltà e i ritardi nella vicenda legata alla approvazione del Piano strategico: un atto importante fondato sul confronto con le parti sociali e datoriali, ma che non è sostanzialmente previsto da alcuna legge. Ecco perché, con la nostra proposta di legge definiamo una programmazione precisa e puntuale e vogliamo superare l’impasse”.





Un focus è stato dedicato quindi al personale Spisal: “Le dotazioni organiche presenti al 31 dicembre 2023, ultimo dato disponibile, mettono in rilievo varie lacune. Da un lato l’insufficienza numerica degli addetti, peraltro con una certa disomogeneità territoriale. Accanto a ciò, spicca la carenza di specifici profili professionali, a partire dai tecnici della prevenzione, oltre alla scarsità che tende all’assenza di figure dotate di nuove competenze, al passo con le evoluzioni del mondo del lavoro. Per tutte queste ragioni – ha concluso Camani – chiediamo l’approvazione del nostro progetto di legge e, in generale, un impegno più efficace della Regione su questo fronte così cruciale e dal quale dipende un pezzo rilevante di democrazia, come ci ricordano la Costituzione e le parole pronunciate di recente dal presidente della Repubblica: “Morire in fabbrica, nei campi, in qualsiasi luogo di lavoro è uno scandalo inaccettabile per un Paese civile, un fardello insopportabile per le nostre coscienze”.


Scarica il documento di analisi del gruppo consiliare del Partito Democratico Veneto sugli infortuni sul lavoro



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