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Sanità, Martella: "Preoccupa lo sfaldamento istituzionale"


«Quanto è accaduto in Consiglio regionale è un episodio che testimonia come, nella gestione della sanità veneta, si stiano aprendo vari fronti di sfaldamento». La valutazione viene dal segretario regionale del PD Veneto, Andrea Martella, alla luce della seduta di ieri dedicata al provvedimento ordinamentale sulla sanità.


«Già nei giorni scorsi si sono registrati due fatti tra loro contrastanti», ricorda il segretario. «Da un lato Luca Zaia ha pubblicamente negato, o comunque ridotto all’osso, la portata dei problemi in cui si ritrova il settore, in primo luogo la carenza dei medici di famiglia. Lo ha fatto rivendicando un peraltro risicato saldo attivo tra assunzioni e dimissioni che non può celare l’evidenza di un disagio generale manifestato da cittadini e amministratori locali: e qui sta il primo elemento di distanza significativa. Poco dopo il DG della sanità, Luciano Flor, è intervenuto parlando di una mancanza pari a 1.150 medici e di difficoltà oggettive. Confermando dunque quanto denunciamo da mesi, con una correzione di analisi marcata rispetto allo stesso presidente: un altro segnale di disarmonia, questa volta istituzionale».


Martella quindi, in riferimento ai fatti che hanno portato al ritorno in Commissione delle Disposizioni di adeguamento ordinamentale, annota come «il gruppo del PD assieme all’opposizione ha avuto il merito di impedire che questo provvedimento venisse stravolto con emendamenti dell’ultimo momento, contenenti decisioni che non possono essere assunte con colpi di mano, senza ampie consultazioni con gli operatori e con tutte le forze politiche che siedono in Consiglio. Detto ciò, anche per una evidente inferiorità numerica, il dato politico è che gli stessi eletti della Lega si sono sfilati rispetto a questa forzatura della Giunta. E che lo stesso assessore alla sanità, con questo modo di procedere, ha segnato una distanza dalle aspettative di dialogo e confronto delle categorie».


In definitiva, conclude Martella, «gli sfaldamenti sono molteplici. Fatto non certamente positivo, semmai preoccupante, viste le altrettanto molteplici emergenze della sanità regionale».

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