Santini (PD): “E’ la chiave di volta di un nuovo ordinamento piu’ flessibile e dinamico. Grandi opportunita’ per un’autonomia sostanziale del Veneto” ROMA 29 MAGGIO 2014 – Il nodo delle riforme istituzionali torna al centro del dibattito politico grazie ad un emendamento che introduce in Costituzione l’ “autonomia regionale differenziata e responsabile”. La proposta e’ stata depositata questa mattina al Senato da Giorgio Santini, capogruppo in Commissione Bilancio, e firmata da tutti gli altri senatori veneti del PD (Laura Puppato, Felice Casson, Rosanna Filippin) del Nuovo Centrodestra (Franco Conte, Mario Dalla Tor) e di Scelta Civica (Giampiero Dalla Zuanna). L’emendamento riscrive il comma 116 della Costituzione: il testo prevede che anche le materie di esclusiva competenza statale (ad eccezione della giustizia, della difesa e dell’ordine pubblico) possano essere conferite alle Regioni, sulla base di apposite intese tra lo Stato e ciascuna Regione. Per ottenerle e’ necessario non solo stilare un’apposita intesa tra lo Stato e la Regione Interessata, ma approvare a maggioranza assoluta della Camera una legge dello Stato . “L’emendamento introduce nella Costituzione una forma chiara di “autonomia regionale differenziata e responsabile” , spiega Giorgio Santini, primo firmatario della proposta. “Si tratta di una forma di autonomia piu’ moderna, dinamica ed elastica in grado di rispondere a quei territori regionali che intendono gestire in maniera autonoma e responsabile le funzioni statali. E’ questa la vera chiave di volta costituzionale di un nuovo ordinamento che puo’ dare risposte concrete ed immediatamente utilizzabili da parte del Governo e del Veneto. Se l’emendamento sara’ approvato, potra’ essere attivato un tavolo di intesa tra il Governo ed il Veneto per la delega alla Regione di importanti funzioni oggi di competenza esclusiva dello Stato. All’intesa seguira’ poi una specifica legge dello Stato”. “L’emendamento affronta anche il tema critico delle risorse finanziarie e della responsabilita’ legata ai livelli essenziali di prestazione e dei conseguenti costi standard. “Condizioni necessarie per ottenere nuove funzioni da parte delle Regioni sono la garanzia dei ivelli essenziali di prestazione per quanto riguarda i servizi erogati, e l’adozione del meccanismo dei costi standard“ spiega Santini che aggiunge “Se l’emendamento sara’ approvato dal Parlamento ed entrera’ nella nostra Costituzione il Veneto potrebbe contare su questo nuovo strumento per la gestione autonoma di un maggior numero di funzioni e materie“.
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