«La crisi economica e industriale che sta interessando anche il Veneto richiede risposte immediate e concrete. La mancanza di visione del Governo nazionale e l’inerzia della Regione stanno esponendo il nostro tessuto produttivo a rischi significativi», dichiara Andrea Martella, segretario regionale del Partito Democratico Veneto, durante la conferenza stampa odierna.
Insieme alla capogruppo PD in Consiglio regionale Vanessa Camani e al senatore Antonio Misiani, responsabile Economia del PD nazionale e già viceministro dell’Economia, Martella ha presentato il ‘Patto per la crescita del Veneto’, una piattaforma di proposte concrete per affrontare la crisi economica e sostenere il rilancio del Veneto.
La proposta parte dall’analisi del quadro. Il Veneto, cuore pulsante della manifattura italiana e modello di eccellenza industriale, attraversa un momento di significativa preoccupazione economica, come attesta anche l’analisi di Banca d’Italia sulla nostra regione. Nonostante i molti punti di forza del sistema produttivo veneto, cala la produzione industriale (-1,9% nel terzo trimestre 2024), si riducono gli ordini dall’estero (-3,4%), diminuisce in generale l’export. Tutti elementi che si traducono nella sofferenza di settori chiave come automotive, moda e metalmeccanica. Altri fattori suggeriscono una crescente incertezza: le assunzioni nel settore industriale segnano un rallentamento, mentre aumentano le crisi aziendali monitorate dalla Regione. A settembre di quest’anno sono state autorizzate 8 milioni di ore di Cassa Integrazione, il record negativo dal 2014.
«Il nostro Patto si basa su cinque interventi prioritari – spiega Martella – con l’obiettivo di proteggere il lavoro, sostenere le imprese e rilanciare la competitività del Veneto: rifinanziamento del settore automotive, rilancio dell’efficientamento energetico, riduzione del costo dell’energia, investimenti in formazione e digitalizzazione, e semplificazione normativa per favorire l’innovazione».
Più in dettaglio:
Rifinanziamento del settore Automotive: Recuperare i 4,6 miliardi tagliati dal Governo per salvaguardare imprese e lavoratori del comparto.
Efficientamento energetico e riqualificazione edilizia: Ripristinare gli incentivi per la riqualificazione energetica e sismica per sostenere l’edilizia, fondamentale per l’economia veneta.
Riduzione del costo dell’energia: Creare un Fondo rinnovabili PMI con contributi a fondo perduto per impianti di autoproduzione e comunità energetiche e disaccoppiare i prezzi di gas e luce per calmierare le tariffe.
Formazione e lavoro: Istituire il Fondo Intelligenza Naturale per formare lavoratori su competenze green e digitali e incentivare l’apprendistato con sgravi del 100% per tre anni. Istituire una Agenzia per lo sviluppo del Veneto e per la sua attrattività.
Digitalizzazione e innovazione: Lanciare un Voucher Digitale per PMI e semplificare le norme del Piano Transizione 5.0. Accelerare su digitalizzazione e semplificazione burocratica e investire sul trasferimento tecnologico.
Camani ha puntato il dito contro l’incapacità della Regione Veneto di offrire un progetto adeguato per l’impresa veneta: «La Regione non ha saputo affrontare le criticità del sistema produttivo. Senza interventi tempestivi il rischio è che da congiunturali queste difficoltà divengano strutturali, facendo scivolare indietro il Veneto. Per le PMI, che sono il cuore del nostro tessuto economico, serve un investimento nuovo».
Misiani ha invece evidenziato le lacune della manovra del Governo Meloni: «Questa manovra è inefficace e miope. Manca una politica industriale chiara e gli investimenti pubblici sono insufficienti per sostenere una ripresa duratura. Serve una visione che metta al centro lavoro, innovazione e sostenibilità».
«Queste proposte – conclude Martella – non sono slogan, ma impegni concreti per rispondere alle esigenze delle nostre imprese e dei nostri lavoratori. È ora di riportare al centro dell’agenda politica i settori strategici che hanno reso il Veneto un’eccellenza nazionale».
Scarica il Patto per la crescita del Veneto