Le nuove regole europee sul settore lattiero caseario potrebbero svantaggiare i piccoli e medi produttori. La commissione risorse naturali del Comitato delle Regioni a Bruxelles ha avviato la settimana scorsa la discussione sul futuro del settore, prendendo in esame anche l’abolizione delle quote latte prevista per aprile 2015. Presenti per il Veneto Marco Dus del Partito Democratico e Clodovaldo Ruffato del Nuovo Centro Destra. Il presidente della Regione Luca Zaia, membro di questa commissione, era invece assente. «Numerosi sono gli aspetti che preoccupano» afferma Marco Dus. «Innanzitutto l’abolizione delle quote latte porterà a una maggiore concentrazione della produzione di latte nelle aziende più grandi a discapito dei nostri medi e piccoli allevatori. Sono convinto che la concentrazione della produzione nelle aziende più grandi non costituisca di per sé una garanzia in termini di efficacia o di reddito». «L’Unione Europea», prosegue Dus, «non dispone di strumenti operativi per limitare la volatilità del prezzo del latte. I recenti investimenti nella filiera lattiera europea hanno interessato prevalentemente le torri di essiccazione per il latte in polvere e non la trasformazione del latte in prodotti ad alto valore aggiunto, come i formaggi». C’è molto lavoro da fare, conclude Dus, «e bisogna far sentire la voce e difendere gli interessi delle aziende venete in Europa dove le regole si scrivono. Se solamente il presidente del Veneto fosse meno impegnato in proclami e maggiormente nella ricerca di soluzioni, qualcosa potremmo provare a cambiarla».
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