DAZI USA Martella: «Zaia si sveglia tardi. Governo e Regione immobili»
- Partito Democratico del Veneto
- 1 apr
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«Zaia finalmente si accorge del rischio dazi americani, a un giorno dalla loro possibile entrata in vigore. Naturalmente lo fa a modo suo: chiede che se ne occupi qualcun altro, limitandosi a denunciare il problema e a sollecitare l’intervento del governo. Peccato che da settimane il Partito Democratico chiedesse proprio questo, mentre lui e il suo partito restavano in silenzio», dichiara il senatore Andrea Martella, segretario regionale del PD Veneto.
«Le stime diffuse (sette miliardi di euro di esportazioni venete verso gli USA coinvolte, pari al 9% dell’export regionale) fotografano – prosegue Martella – una minaccia gravissima per migliaia di imprese e lavoratori. Ma Zaia, come tutto il centrodestra veneto, ha fatto il tifo per Trump. Il suo partito, con Salvini in testa, giustifica ogni sua scelta. Ora, il giorno prima della mannaia, Zaia scopre il problema. Ma senza autocritica, e dopo aver perso tempo per inerzia e calcoli politici. L’intervento della Regione nel richiamare il Governo a difesa delle imprese venete doveva arrivare settimane fa».
«Il governo Meloni, nel frattempo, resta immobile: non c’è traccia di una strategia politica né sul piano transatlantico né su quello europeo. Si limita a sperare che la sudditanza verso Trump venga ripagata con qualche gesto di clemenza. Ma è un’illusione pericolosa. Il Veneto è una terra aperta e produttiva, che vive di export e che merita ben altra difesa. La nostra linea è chiara: solo l’Europa, come blocco unitario, può contrastare la minaccia dei dazi. Il mercato europeo è più grande di quello americano: se agiamo con determinazione e coesione, possiamo difendere le nostre imprese. Se invece ci presentiamo divisi, rischiamo danni incalcolabili», conclude il segretario del PD Veneto.