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Carovita alle stelle, ma chi governa continua a negare la realtà



«A Roma e in Regione ci raccontano che tutto va bene, che l’economia è in ripresa, che l’occupazione cresce. Ma intanto il carovita continua a mordere e il peso degli aumenti si scarica sempre più pesantemente sulle famiglie. Chi ci governa, anziché affrontare la situazione, preferisce vendere la favola di un’Italia e un Veneto in perfetta salute, facendo credere ai singoli che le difficoltà che stanno vivendo siano solo un loro problema. Come se fossero loro l’eccezione, come se fosse un fallimento individuale. Ma la verità è un’altra: siamo di fronte a un fallimento di sistema. Non c’è altro modo per definire una situazione in cui la maggior parte delle famiglie italiane e venete fa fatica a sostenere spese che fino a pochi anni fa erano normali», denuncia Andrea Martella, segretario del Partito Democratico del Veneto.


I dati parlano chiaro. Il caro-prezzi sta colpendo ogni settore della vita quotidiana: dalle bollette ai beni alimentari, dai carburanti agli affitti, fino ai pedaggi autostradali e alle assicurazioni. Secondo l’Istat, solo tra dicembre 2024 e gennaio 2025 l’inflazione è cresciuta dell’1,3%, mentre rispetto a un anno fa l’aumento è dell’1,5%. In pratica, una famiglia veneta con due figli ha visto il proprio costo della vita aumentare di circa 520 euro solo nei primi mesi dell’anno, con una spesa per il cibo che incide per 192 euro in più. Ancora peggio per chi vive da solo: secondo le stime, un single oggi deve sborsare almeno 560 euro in più al mese rispetto all’anno scorso.


«A questi rincari - prosegue Martella - si sommano le scelte sbagliate del governo, che invece di alleggerire la pressione su famiglie e imprese ha permesso aumenti su servizi essenziali. I prezzi del carburante continuano a salire, le bollette pesano in misura crescente sui bilanci familiari e intanto la sanità pubblica è in difficoltà, costringendo sempre più spesso chi non può permettersi il privato a rinunciare alle cure. Il risultato è che il potere d’acquisto di stipendi e pensioni continua a ridursi, mentre la produzione industriale arretra da oltre due anni. La distanza siderale tra propaganda e realtà è oggi sotto gli occhi di tutti».


«È tempo di un’operazione verità che mostri i numeri reali dell’impoverimento delle famiglie venete e il conseguente peggioramento della nostra qualità della vita. Noi non ci rassegniamo all’idea che questa crisi sia un destino inevitabile: servono misure concrete per fermare l’emorragia di reddito e potere d’acquisto, investimenti su salari, welfare e servizi pubblici. E il Veneto deve smettere di stare a guardare: la Regione può e deve fare la sua parte, ma fin qui abbiamo visto solo inerzia e silenzio. Il tempo della propaganda e delle favole è finito: il carovita è una realtà drammatica e servono risposte all’altezza della sfida», conclude Martella.

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