«Un altro suicidio nel carcere di Santa Maria Maggiore a Venezia, il terzo in poco tempo nel penitenziario della nostra città e il 79esimo in Italia. Record terribili che non si possono tollerare. Di fronte all’ennesima morte volontaria di un recluso nell’istituto veneziano, avvenuta nonostante gli sforzi encomiabili dell’amministrazione del carcere di migliorare le condizioni, chiediamo al ministro Nordio un intervento urgente e straordinario. Non è più possibile far finta di nulla. Al Santa Maria Maggiore il sovraffollamento è superiore anche rispetto alla media dei penitenziari veneti che si attesta intorno al 130%. E’ un’emergenza assoluta che richiede soluzioni immediate, il ministro e il governo non possono girarsi dall’altra parte». Lo dice il senatore Andrea Martella, segretario del Pd in Veneto.
«Come ho potuto constatare nel corso della mia recente visita alla casa circondariale di Santa Maria Maggiore con l’associazione Nessuno Tocchi Caino – continua Martella – siamo di fronte a una situazione che va affrontata subito. Va diminuito il sovraffollamento, servono risorse finanziarie e umane, in particolari agenti di polizia penitenziaria, personale sanitario, educatori, che possono svolgere un ruolo fondamentale. Occorre diminuire la pressione insostenibile delle condizioni di invivibilità sia per i detenuti che per il personale, e bisogna farlo subito».
Nel carcere di Santa Maria Maggiore è il terzo suicidio dall'inizio dell'anno: un numero drammatico considerando il numero di detenuti totali. A Venezia si contano infatti 270 detenuti a fronte di una capienza di 159 posti, gestiti da 147 operatori di Polizia penitenziaria, quando ne servirebbero almeno 240. In Italia sono 62.110 i reclusi a fronte di meno di 47 mila posti disponibili. Sono ben oltre 15mila i detenuti in sovrannumero, cui fa da contraltare una penuria di agenti per oltre 18mila unità. A ciò si aggiungano 3 mila aggressioni alla Polizia penitenziaria che conta inoltre 7 suicidi.