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Polesine, PD Veneto attiverà tavolo di ascolto

Sulle estrazioni saranno coinvolti amministratori locali, esperti e accademici

Il Partito Democratico del Veneto attiverà un tavolo di ascolto con le categorie produttive, gli amministratori del Polesine nonché con autorevoli esponenti del mondo accademico, scientifico ed economico, degli ordini, per affrontare i problemi dell’estrazione di idrocarburi e delle conseguenze ambientali e sociali sul territorio.


La ripresa delle estrazioni annunciata dal governo, soprattutto nel Delta Po, per estrarre un miliardo di metri cubi anno a fronte di un fabbisogno annuale di 70 miliardi circa, rischia di avere un forte impatto sull'eco sistema ma anche su altri settori economici, come ad esempio quello agricolo già fiaccato dalla siccità, della pesca e del turismo.

«Il Delta del Po e tutto il Polesine sono ecosistemi delicatissimi che hanno già pagato a caro prezzo le estrazioni metanifere del passato», afferma il segretario regionale del PD, Andrea Martella. «I territori delle province di Rovigo e di Ferrara sono stati interessati dallo sfruttamento di giacimenti metaniferi dal 1938 al 1964. L’estrazione innescò un'accelerazione, nell'abbassamento del suolo, decine di volte superiore ai livelli normali con punte massime di oltre 3 metri dal 1950 al 1980. E recenti rilievi effettuati dall'Università di Padova hanno evidenziato un ulteriore abbassamento di 50 centimetri nel periodo 1983-2008 nelle zone interne del Delta del Po. A fronte di tali criticità l’annuncio del tavolo tecnico tra regione e governo risulta in realtà una mossa dilatoria, avendo di fatto già deciso».

Per questo il Partito Democratico del Veneto intende approfondire l’argomento coinvolgendo tutti gli attori interessati. Il tavolo sarà coordinato dal responsabile Sostenibilità della segreteria regionale, Alessio Albertini e dal responsabile del Forum Ambiente del PD, Matteo Favero.

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