“Una fotografia migliore dell’interesse di Zaia per il Polesine non poteva esserci: ha dato l’ennesima dimostrazione di quanto abbia a cuore i problemi della nostra provincia”. Graziano Azzalin, capolista del Pd alle prossime elezioni regionali, interviene sul forfait rodigino del governatore uscente, che questa mattina avrebbe dovuto incontrare i suoi elettori al mercato in Corso del Popolo. Una visita annunciata in pompa magna, poi all’ultimo momento la retromarcia per improvvisi impegni urgenti. “Che stride – commenta Azzalin – con l’assidua presenza e la costante attenzione che invece Alessandra Moretti sta riservando al nostro Polesine”. “Nessuna sorpresa – insiste il consigliere del Partito democratico – che a Zaia non importi granché del Polesine non lo scopriamo certo oggi, la sua latitanza dura ormai da cinque anni, non si è mai fatto vedere nel corso del mandato e adesso, nonostante la campagna elettorale, ne abbiamo avuto conferma. Del resto anche in consiglio regionale ci ha abituato alla sua assenza, al punto che colleghi subentrati nell’ultimo anno e mezzo hanno avuto il piacere di incontrarlo a Palazzo Ferro Fini una sola volta. Questo è l’attaccamento che anche il suo segretario Salvini, sempre assente a Bruxelles e Strasburgo, dimostra nei confronti delle istituzioni. Bravi a puntare il dito verso gli altri, mai ad assumersi le proprie responsabilità. E’ lo stile della Lega, quello che parla per slogan e che si comporta da partito di opposizione anche quando è al governo: il presidente uscente continua a dire che in Veneto le cose non vanno bene e su questo gli do ragione. Sappiamo anche di chi è la colpa, visto che lui ed il suo compare Galan hanno sgovernato per vent’anni”. “Tante promesse e pochi, pochissimi fatti”, come sottolinea ancora Azzalin, portando ad esempio un caso emblematico, quello degli Istituti Polesani dopo lo scandalo dei maltrattamenti degli ospiti e gli avvisi di garanzia, fra gli altri, per due dipendenti di Palazzo Balbi: “Aveva parlato di tolleranza zero, minacciando anche il ritiro dei contributi se la struttura non si fosse accreditata. Eppure, dopo mesi e mesi, di interventi concreti della Regione non c’è traccia: a Ficarolo stanno ancora aspettando. Forse ha avuto un impegno improvviso”.
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