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Violenza sulle donne. «Bene il sì unanime alla legge»

Martella: «Ma serve una soluzione culturale»


«La legge sul femminicidio approvata oggi definitivamente all’unanimità dal Senato rappresenta una prima risposta della politica, un buon risultato che è anche il frutto di un lavoro realizzato nella scorsa legislatura. Questo provvedimento rafforza il fronte della protezione nei confronti delle donne vittime di violenza domestica e sessuale e dei reati spia che poi purtroppo possono condurre al femminicidio. È un passo avanti sulle misure per proteggere chi ha denunciato una violenza, ma bisogna fare molto di più per realizzare una vera rivoluzione culturale. Una questione che la tragedia del femminicidio di Giulia Cecchettin, che ha suscitato reazioni in tutta Italia soprattutto tra le ragazze e i ragazzi, interroga la politica». Lo dice il senatore Andrea Martella, segretario regionale del Veneto. «Servono», prosegue Martella, «come abbiamo proposto con un impegno che vincola il governo ad agire in tempi brevi, ulteriori interventi legislativi sulla prevenzione e sul contrasto della violenza sulle donne e la violenza domestica, a completamento della normativa vigente. Servono più risorse per la formazione e la specializzazione degli operatori della giustizia per intervenire subito e bene, servono corsi nelle scuole mirati all’educazione affettiva e al rispetto. È indispensabile in questo senso il ruolo delle operatrici dei centri antiviolenza come fulcro di questa diffusa attività educativa nelle scuole».

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