“Zaia ammette che in questa legislatura le liste d’attesa non sono state ridotte, ma punta l’indice sui direttori generali delle Ulss, definendoli inefficaci ed incapaci. Eppure è stato lui stesso a nominarli: il fallimento è tutto suo e della sua incapacità di mettere i direttori nelle condizioni di lavorare bene. Troppo facile accentrare ogni decisione e poi scaricare sui collaboratori ogni responsabilità”. A dirlo il consigliere regionale del PD e vice presidente della Commissione sociosanitaria, Claudio Sinigaglia. Il riferimento è alle dichiarazioni del presidente del Veneto nel corso dell’inaugurazione del pronto soccorso e dell’elisoccorso a Cittadella, “che in ogni caso saranno funzionanti tra qualche mese”. “Le sue parole hanno dell’incredibile, evidentemente il frutto di una reazione isterica per non aver saputo raggiungere quello che doveva essere uno dei principali obiettivi del suo mandato. Lunedi prossimo Zaia chiamerà a rapporto i dirigenti per cercare in extremis di far funzionare meglio il sistema, ma i motivi del flop – incalza l’esponente democratico – sono ben chiari. Non ha funzionato l’apertura serale perché l’operazione che è stata fatta si è semplicemente limitata a spostare le visite dal pomeriggio o dal mattino alla sera. In più Zaia ha ridotto lo stanziamento per la specialistica ambulatoriale riducendo così le visite convenzionate e costringendo le famiglie a ricorrere alle visite a pagamento. Ed infine non ha spinto per l’acquisto di nuovi macchinari, non ha aumentato il personale addetto alla diagnostica ed ha applicato il super ticket rendendo le visite del privato meno costose di quelle del pubblico”. “Insomma le colpe di Zaia sono molteplici ed inequivocabili. L’unica cosa in cui questo presidente è imbattibile – conclude Sinigaglia – è il classico gioco dello scaricabarile: meno male che è a fine mandato. Da non rinnovare”.
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