Ma la maggioranza in consiglio regionale e la giunta negano i problemi e bocciano la proposta
Il Partito Democratico in Consiglio regioonale del Veneto ha chiesto formalmente di ridiscutere le proposte dei medici di base e di aumentare entro la primavera del 2018 il numero di posti letto negli ospedali di comunità. Il capogruppo Stefano Fracasso, a nome delle minoranze, ha richiesto «la riapertura delle trattative con i medici di medicina generale, l’immediato avvio in commissione della legge regionale sulle Ipab e l’attivazione entro aprile 2018 di 1.000 nuovi posti letto negli ospedali di comunità». Il Piano socio-sanitario 2012-2016, ha ricordato Bruno Pigozzo, ormai scaduto, è stato prorogato ad aprile 2018. «Rimangono alte le aspettative sull’attivazione di nuovi servizi territoriali. Invece ci troviamo con 1.219 posti letto in meno, e con la sola proposta di 1.263 nuovi posti letto nelle strutture intermedie, ma neanche uno di questi è stato finora attivato. I medici lamentano forti squilibri nel sistema e lo hanno detto chiaro e tondo nel corso delle audizioni in commissione. Inoltre, la spesa farmaceutica, poi, è fuori controllo. E per quel che riguarda le medicine di gruppo integrate, la situazione è bloccata, con solo 55 strutture attive su 86». La Lega Nord, il gruppo Zaia e lo stesso assessore alla sanità Coletto, rifiutano però di vedere i problemi. Il Consiglio ha purtroppo respinto la mozione proposta dal Partito democratico. Nelle prossime settimane, il Pd veneto incontrerà i vertici dei sindacati dei medici di base per elaborare una proposta alternativa che assicuri ai medici condizioni di lavoro tali da garantire il diritto alla salute di tutti i cittdini.