Era il 2014 e maggioranza e giunta si opposero alla proposta del Pd di inserire a bilancio fondi straordinari per 550 milioni in dieci anni
Quattro anni e mezzo fa, nel febbraio del 2014, il Partito democratico proponeva di destinare al risanamento ambientale una parte consistente del bilancio regionale. «C’è pochissimo su questo capitolo», denunciava l’allora capogruppo del Pd Lucio Tiozzo, oggi vece segretario regionale. «Le emergenze ambientali che abbiamo avuto richiedevano uno sforzo straordinario», diceva Tiozzo all’epoca, «noi abbiamo chiesto 100 milioni di euro per la finanziaria del 2015 e 50 all’anno per i successivi 9 anni, ma la Lega in Consiglio e la Giunta Zaia si opposero, riuscendo a garantire in tutto meno di 40 milioni di euro.
«Oggi piangiamo i morti e abbiamo danni che solo in montagna superano abbondantemente il miliardo di euro. La solidarietà del presidente della Regione è dovuta, ma le popolazioni, i Comuni e le imprese si difendono con atti concreti, non solo a parole», aggiunge Tiozzo. «Zaia spieghi ai Bellunesi, ai Vicentini e ai Polesani perché quattro anni fa ha rifiutato di adottare in via prudenziale un piano straordinario per la messa in sicurezza del territorio e di destinare a questo aspetto una parte importante del bilancio regionale».